Morto a 53 anni Sinisa Mihajlovic per leucemia. La famiglia “Morte ingiusta e prematura”

Morto a 53 anni Sinisa Mihajlovic per leucemia. La famiglia “Morte ingiusta e prematura”

Morto in un ospedale di Roma l’ex allenatore del Bologna, Sinisa Mihajlovic. A luglio del 2019 annunciò in conferenza stampa di essere malato: “Ho la leucemia, ma la batterò giocando d’attacco”.  Pochi mesi dopo l’annuncio ci fu il trapianto di midollo osseo al Sant’Orsola di Bologna, poi il 22 novembre le dimissioni da CT, infine a inizio di quest’anno l’aggravarsi delle sue condizioni.

A darne la notizia per prima è stata la famiglia di Mihajlovic: “La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico, professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessandro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato“.

Iniziò la sua carriera in Serbia, ai tempi in cui il paese si chiamava ancora Jugoslavia. Nato a Vukovar da padre serbo e madre croata, è poi cresciuto a Borovo, dove ha iniziato a giocare a calcio alla Vojvodina, passò poi alla Stella Rossa. Considerato uno dei giocatori più potenti del suo paese, arrivò alle squadre italiane come la Roma, Sampdoria, Lazio e Inter. Finita la carriera da giocatore, nel corso della quale realizzò qualcosa come 69 gol e servito 55 assist in 455 partite, ne iniziò un’altra da allenatore altrettanto brillante. Inizialmente come vice allenatore di Roberto Mancini, poi numerose altre panchine, tra cui il Bologna, Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino.

Immediate le reazioni sia dalla politica che dallo sport: “Hai lottato come un leone in campo e nella vita” ha subito dichiarato dal suo profilo Twitter la Premier Giorgia Meloni “Sei stato esempio e hai dato coraggio a molti che si trovano ad affrontare la malattia. Ti hanno descritto come un sergente di ferro, hai dimostrato di avere un gran cuore. Sei e resterai sempre un vincente. A Dio Sinisa Mihajlovic“.

Un grande uomo, un grande combattente. Lo ricorderemo come uno dei più forti giocatori serbi che hanno giocato in Italia. Un caro abbraccio alla sua famiglia. Ciao Sinisa, riposa in pace“, ha a sua volta scritto su Twitter il Vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Non si è mai pronti a salutare un compagno di viaggio. Sembra che il tempo sia stato troppo poco, già svanito, solo un ricordo. Salutare per sempre Sinisa Mihajlovic è difficile per tante ragioni. È doloroso, ingiusto, profondamente malinconico” così lo ricorda la squadra dell’Inter.

La prossima settimana, probabilmente lunedì o martedì, si terranno i funerali a Roma.

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