Proseguono i misteri vaticani: l’altra dama di Becciu..Così Chaouqui minacciava Becciu
Per anni la consulente condannata per il caso Vatileaks 2 mandò messaggi al cardinale
Continua lo scandalo finanziario della Segreteria di Stato. La seconda “dama di Becciu”, sarebbe la pregiudicata vaticana Francesca Immacolata Chaouqui, classe 1981, calabrese-marocchina nata San Sosti, scelta nel 2013 da Papa Francesco scelse per la COSEA-Pontificia commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa (istituita con chirografo del 18 luglio 2013), condannata il 7 luglio 2016 nel processo Vatileaks 2 dal Tribunale dello Stato della Città del Vaticano a 10 mesi di reclusione con la pena sospesa per 5 anni, “per concorso in divulgazione di documenti riservati”.
Dopo la condanna ha dichiarato, con delle parole inequivocabili (con cui conferma di aver portato le carte della COSEA fuori della Città del Vaticano e potrebbe usarle): “Ho vinto… A casa ho tutti documenti e potrei darli a chi voglio…”.
Emergono – dei messaggi di minaccia continuativi che avrebbe inviato all’allora monsignore Angelo Becciu. È fine settembre dell’anno 2017, quando lo scandalo 60SA, partito dalla compravendita del palazzo di lusso a Londra da parte della Segreteria di Stata era ancora di là da venire. La “Papessa” affila le parole con la carta abrasiva P12 e verga con tutta la rozzezza che è suo marchio di fabbrica da PR, il messaggio all’allora Monsignor Angelo Becciu, potente numero due della Segreteria di Stato dal 2011 al 2018: “L’unica cosa che può nuocerti davvero (gli affari con Tirabassi, Crasso, Mincione, a Zurigo, ecc. con i soldi dell’Obolo) la tengo per me. Io non ti odio. Ascolta ti offro la pace per la seconda volta”. Per quasi due anni – la Chaouqui aveva avviato un rapporto con l’allora Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato di Sua Santità, mandandogli decine di messaggi in una chat privata, a cui Becciu non rispondeva mai. Ma è sorprendente come non solo il Sostituto non avesse bloccato la Chaouqui sin dai primi messaggi subdoli ricevuti, ma nemmeno avesse denunciato le pressioni patite.