Morta nella notte la piccola Indi Gregory
Affetta da una grave patologia mitocondriale, la neonata Indi Gregory è deceduta questa notte dopo il blocco dei trattamenti vitali. Inutile anche la scelta del Governo italiano di concederle la cittadinanza per farla curare a Roma. Il padre Dean “La mia vita è finita”. Meloni “Abbiamo fatto il possibile, purtroppo non è bastato”.
Indi Gregory, di 8 mesi, è deceduta all’1.45 di questa notte dopo lo stop dei trattamenti che la tenevano in vita nello stesso ospedale del Derbyshire dove si trovava sin dal giorno della nascita.
Nata il 24 febbraio nel Queen’s Medical Center di Nottingham, soffriva di una rarissima malattia mitocondriale, a causa della quale era stata collegata a macchinari per la respirazione. Poi è arrivato l’ordine dell’Alta corte di Londra per la sospensione dei trattamenti, con la convinzione che fosse la decisione migliore per la bambina.
Una corsa, quella del Governo italiano per tentare di salvare la bambina. Lunedì scorso Giorgia Meloni, tramite Consiglio dei ministri, aveva concesso a Indi la cittadinanza italiana, con l’intenzione di trasferire la giurisdizione del suo caso da Londra a Roma, grazie anche all’intervento del console italiano a Manchester, Matteo Corradini, diventato poi in automatico giudice tutelare della piccola.
Venerdì scorso, mentre la Corte d’Appello inglese valutava l’ultimo ricorso presentato dai genitori di Indi, Dean e Claire, la Premier italiana ha scritto ad Alex Chalk, Segretario di Stato per la Giustizia del Regno Unito, chiedendo una collaborazione ufficiale per trasferire la bambina in Italia, appellandosi alla Convenzione dell’Aia del 1996 (Un accordo internazionale sulla responsabilità dei genitori e protezione dei minori, ratificato proprio dal Regno Unito nel 2012 e dall’Italia tre anni dopo).
Il giorno stesso, la Corte del Regno unito ha ordinato lo stop dei macchinari di respirazione, per poi trasferire Indi in una struttura per alleviarne le sofferenze tramite cure palliative. Fino al decesso di questa notte.
“Mia figlia è morta, la mia vita è finita all’1.45” ha dichiarato il padre della bambina “Io e mia moglie Clare siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna. Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto anche la dignità di morire nella sua casa. Sono riusciti a prendere il corpo e la dignità di Indi, ma non potranno mai prendere la sua anima. Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata, hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse ma io e Clare ci siamo assicurati che sarebbe stata ricordata per sempre”.
Dichiarazioni immediate anche dalla Premier italiana: “Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, tutto il possibile. Purtroppo non è bastato. Buon viaggio piccola Indi”.