Sea Watch, la nave dell’illegalità ancora ferma davanti Lampedusa

Sea Watch, la nave dell’illegalità ancora ferma davanti Lampedusa

La ministra degli Esteri olandese: "Condividiamo le azioni della nave, ma non significa che prenderemo anche i migranti". Si inaspriscono sempre più i toni sulla vicenda Sea Watch. E la sinistra italiana continua la sua passerella

La vicenda della Sea Watch rischia proprio di ridicolizzare adesso il nome dell’Italia nel mondo, e agli occhi sopratutto della nuova generazione italiana, alla ricerca di certezze e concretezze che la Nazione sembra proprio non riuscire a concederle il diritto: nemmeno di fare rispettare ad una giovane teutonica la legge. Il discorso sarebbe troppo lungo da fare, e sintetizzarlo nello spazio striminzito di un articolo, penalizzerebbe la verità del ragionamento che si vuole invece qui evidenziare. Eppure il diritto di cronaca grida giustizia e sulla vicenda Sea Watch è tempo che si faccia estrema chiarezza, evitando il ridicolo fuori e dentro casa, e liberare così finalmente l’Italia da quel provincialismo anacronistico, nel quale i 27 Paesi membri spesso tendono lì a confinarla e per aggiunta in modo grottesco. Vediamone le ragioni.

Primo. l’Italia viene accusata di essere fascista, sovranista, per via dei decreti sicurezza varati dal Governo giallo-blu, paragonati da taluni bellocci nostrani, alle innominabili leggi razziali del 1938, accostamento che ha offeso la memoria di tutti i deportati ai campi nazisti della II Guerra Mondiale. Sovranista perché il Governo italiano tenta di mettere ordine e i puntini sulla i, riguardo alla ripartizione in Europa degli sfortunati migranti. Eh, si, come definire allora il “niet” del governo olandese riguardo i profughi a bordo della Sea Watch che batte proprio bandiera olandese? E, su questa nave, ricordiamo si calpesta suolo fiammingo! Infatti oggi l’Olanda ha detto di non avere nessun dovere di accoglienza nei confronti dei profughi a bordo della Sea Watch.

Secondo. Il problema Sea Watch è diventato di natura prettamente giuridico, risolto dalla Corte dei Diritti Umani, quando ad interpellarla è stata una sfacciata e impudente capitana, che a questo punto sembra sia solo in cerca di gloria. Una egoica gloria che rischia di scatenare una crisi diplomatica internazionale. La Corte ha stabilito: l’Italia deve prestare assistenza ai migranti, ma non ha il dovere di accogliere né loro né la nave Sea Watch. Con questa decisione di Strasburgo, la questione poteva dirsi risolta, invece non lo è stata, e abbiamo assistito “ad un comportamento oltraggioso” della capitana come l’ha definito anche il premier Conte da Osaka. Si aggiunga che una “capitana” ha il dovere di eseguire gli ordini stabiliti e rispettare le leggi che vengono da terra, e non di porsi al di sopra di esse e dei giudici, e quindi non indossare vesti a lei non consone, mettendo a rischio così facendo invece, le vite umane di cui vanta il dovere di salvare. A bordo c’era autonomia di carburante e viveri sufficienti a navigare verso altri porti sicuri, e se cibo e gasolio fossero mancati, l’Italia si sarebbe offerta di rifornire la nave del necessario per la prosecuzione del suo viaggio. E tutto ciò sarebbe accaduto senza scomodare Strasburgo. Dunque, c’è stata solo disobbedienza, disobbedienza. Questo pasticcio investe l’onore e la credibilità nazionale, visto che si tratta di una flagrante violazione della nostra sovranità e mancanza di rispetto anche della Corte di Strasburgo.

Terzo punto. Ieri abbiamo assistito tra l’altro, con la passerella dei vari parlamentari di turno a Lampedusa, e con le loro dichiarazioni, ma soprattutto con la decisione di trascorrere la notte a bordo sulla nave accanto ai migranti, ad una sinistra italiana che di italiano non ha proprio più nulla! Ci fosse stato mai infatti un solo parlamentare di sinistra che avesse trascorso la notte dentro ad un container ad Amatrice o ad Accumoli, per offrire solidarietà ad una delle famiglie di terremotati nel freddo di questo inverno. Né mai si è notata l’ombra di un parlamentare di sinistra, ad alzare magari il pugno, accanto ai lavoratori di MercatoneUno quando si sono ritrovati a perdere il lavoro nei giorni scorsi. Si, un’intera delegazione di onorevoli di sinistra è invece apparsa per difendere i diritti dei migranti. In definitiva, per la sinistra gli italiani e i loro problemi, valgono meno che meno. Nessuno nega qui la dignità e il rispetto di chi è migrante, sia chiaro. Ma strumentalizzare così a fondo queste vite sfortunate di esseri umani venuti dal mare, con uno slancio solo simbolico, e non prodigarsi invece con lo stesso vigore, meno simbolico e più concreto, ad esempio per gli operai dell’ Ilva che sono di nuovo con il fiato sospeso per il proprio destino, lascia riflettere davvero sul vuoto che c’è a sinistra. E le elezioni amministrative perdute e quelle europee lo sottolineano.

La presenza della delegazione dem a bordo della nave è commentata con ironia da Salvini:«Prendano il sole, si godano la vacanza intelligente, chi se ne frega – e aggiunge – le persone a bordo della Sea Watch non sono naufraghi, ma uomini e donne che pagano 3000 dollari per andare via dal proprio Paese. In Italia stanno arrivando in aereo, migliaia di migranti certificati che scappano dalla guerra – e conclude Salvini – spero che nelle ultime ore ci sia un giudice che affermi che all’interno di quella nave ci sono dei fuorilegge, prima fra tutti la capitana».

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