Strage in Nuova Zelanda, il ministro dell’Interno:” Tarrant non aveva legami con l’Italia

Strage in Nuova Zelanda, il ministro dell’Interno:” Tarrant non aveva legami con l’Italia

La strage in Nuova Zelanda assume contorni oscuri e incomprensibili. O si tratta dell'azione singola di un criminale fuori controllo o è la nuova linea contro il fanatismo dell'IslamStrage in Nuova Zelanda, il ministro dell’Interno:” Tarrant non aveva legami con l’Italia” A Christchurch: l’ennesimo gesto eclatante di uno psicopatico In Italia disposte nuove attività di monitoraggio per evitare casi di emulazioni. La nuova strage di islamici è il pretesto per aprire polemiche sul sovranismo e gettare lo schifo contro Matteo Salvini, responsabile con le sue posizioni legaliste di quanto accaduto a Christchurch, distante 18.527 chilometri. E il leghista in un twitter ha scritto:”Condanna e disprezzo assoluto per gli infami assassini, preghiere per le vittime innocenti, compassione per quelli che “è sempre colpa di Salvini”. Di Alberto Xerry de Caro La scena, agghiacciante che rimane purtroppo nei nostri occhi sarà quella di un videogioco: un uomo in mimetica, apre il portabagagli di una station wagon bianca e impugna un fucile automatico. Quello che potrebbe essere il primo quadro di un comune videogame, comincia proprio così, con l’omino che si dirige a passo deciso verso l'ingresso di una moschea, imbracciando un'arma, entra, mira e poi fa fuoco. E' rimasto per 17 minuti su Facebook il video di una delle stragi più insensate compiute in questo modo da un commando in due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, la scorsa settimana, durante le preghiere del venerdì. Sarebbero 50 i morti registrati. L'autore della strage è un cittadino australiano di carnagione bianca di 28 anni, il cui nome non merita nemmeno di essere menzionato qui, ed e' un "terrorista di estrema destra". Lo ha dichiarato il premier australiano Scott Morrison. E in un tweet postato presumibilmente dallo stesso autore del folle gesto, compare una lista di nomi di assassini xenofobi come fossero degli eroi, scritti su alcuni caricatori di armi automatiche, dove si vede anche quello dell'italiano Luca Traini, che nel 2018 tentò una strage di migranti a Macerata ferendo sei africani in una sorta di reazione alla morte della povera Pamela Mastropietro. Traiani intanto tenta dal carcere di dissociarsi dal macabro accostamento. Salvini venne attaccato per la vicenda perché associato a Traiani e al suo strano gesto di vendetta. In tutta la Nuova Zelanda continuano ad essere molteplici le iniziative di solidarietà nei confronti delle famiglie delle vittime e davanti alle moschee in lutto, le candele ardono tra i mazzi di fiori. Tra le vite spezzate dalla follia terrorista c'è da ricordare quella di Neem Rashid, 'l'eroe' pachistano che ha tentato invano di disarmare a mani nude il killer. L’uomo che è spirato lo scorso venerdì sera in ospedale per le ferite riportate, ha seguito a distanza di poche ore il figlio 21enne Talha, freddato davanti a lui sotto i colpi del folle australiano. La guerra al terrorismo si apre su altri fronti. Lo scrittore britannico di estrema destra, Milo Yiannopoulos non potrà entrare infatti in Australia per una serie di eventi che erano programmati nei prossimi mesi. Lo ha deciso il ministro per l'Immigrazione australiano, David Coleman, affermando che l'Australia è vicina alla Nuova Zelanda e alla comunità musulmana, dopo che l'autore ha incolpato l'Islam per l'attentato di Christchurch, definendolo ‘una cultura religiosa barbara e aliena’. Si attende intanto per oggi una decisione della premier nel limitare in Nuova Zelanda, il possesso di fucili semiautomatici che possono facilmente essere modificati in armi d'assalto di tipo militare. «Posso dirvi che la nostra legge sulle armi cambierà», ha promesso la premier. Quello che emerge sono dati sconcertanti che confondono sempre più gli animi e i pensieri delle persone, spaventate adesso e diffidenti come non mai. È l’ennesimo gesto di odio e violenza inaccettabile, che fa discutere e arrabbiare, perché è l’ennesima solitaria scheggia impazzita e imprevedibile a far del male. Etichettare come gesto politico un’azione folle e ignobile come la strage di Christchurch, è incomprensibile. Lo stesso può dirsi per chi definisca tifoso colui che per un pallone ferisce e uccide altri tifosi: non è più calcio quello, ma delinquenza. Perché chiunque compia una strage in nome di un dio o di un partito politico, uccidendo islamici, europei, cristiani, ebrei, buddisti, o ammazzi una persona per un pallone, non può che macchiarsi di ignominia. Non si può parlare quindi né di politica né di sport, davanti a casi del genere, ma solo di pura follia. E la strage avvenuta lo scorso venerdì a Christchurch, è ancora purtroppo l’ennesimo caso sui generis. Strage in Nuova Zelanda, il ministro dell’Interno:” Tarrant non aveva legami con l’Italia” A Christchurch: l’ennesimo gesto eclatante di uno psicopatico In Italia disposte nuove attività di monitoraggio per evitare casi di emulazioni. La nuova strage di islamici è il pretesto per aprire polemiche sul sovranismo e gettare lo schifo contro Matteo Salvini, responsabile con le sue posizioni legaliste di quanto accaduto a Christchurch, distante 18.527 chilometri. E il leghista in un twitter ha scritto:”Condanna e disprezzo assoluto per gli infami assassini, preghiere per le vittime innocenti, compassione per quelli che “è sempre colpa di Salvini”. Di Alberto Xerry de Caro La scena, agghiacciante che rimane purtroppo nei nostri occhi sarà quella di un videogioco: un uomo in mimetica, apre il portabagagli di una station wagon bianca e impugna un fucile automatico. Quello che potrebbe essere il primo quadro di un comune videogame, comincia proprio così, con l’omino che si dirige a passo deciso verso l'ingresso di una moschea, imbracciando un'arma, entra, mira e poi fa fuoco. E' rimasto per 17 minuti su Facebook il video di una delle stragi più insensate compiute in questo modo da un commando in due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, la scorsa settimana, durante le preghiere del venerdì. Sarebbero 50 i morti registrati. L'autore della strage è un cittadino australiano di carnagione bianca di 28 anni, il cui nome non merita nemmeno di essere menzionato qui, ed e' un "terrorista di estrema destra". Lo ha dichiarato il premier australiano Scott Morrison. E in un tweet postato presumibilmente dallo stesso autore del folle gesto, compare una lista di nomi di assassini xenofobi come fossero degli eroi, scritti su alcuni caricatori di armi automatiche, dove si vede anche quello dell'italiano Luca Traini, che nel 2018 tentò una strage di migranti a Macerata ferendo sei africani in una sorta di reazione alla morte della povera Pamela Mastropietro. Traiani intanto tenta dal carcere di dissociarsi dal macabro accostamento. Salvini venne attaccato per la vicenda perché associato a Traiani e al suo strano gesto di vendetta. In tutta la Nuova Zelanda continuano ad essere molteplici le iniziative di solidarietà nei confronti delle famiglie delle vittime e davanti alle moschee in lutto, le candele ardono tra i mazzi di fiori. Tra le vite spezzate dalla follia terrorista c'è da ricordare quella di Neem Rashid, 'l'eroe' pachistano che ha tentato invano di disarmare a mani nude il killer. L’uomo che è spirato lo scorso venerdì sera in ospedale per le ferite riportate, ha seguito a distanza di poche ore il figlio 21enne Talha, freddato davanti a lui sotto i colpi del folle australiano. La guerra al terrorismo si apre su altri fronti. Lo scrittore britannico di estrema destra, Milo Yiannopoulos non potrà entrare infatti in Australia per una serie di eventi che erano programmati nei prossimi mesi. Lo ha deciso il ministro per l'Immigrazione australiano, David Coleman, affermando che l'Australia è vicina alla Nuova Zelanda e alla comunità musulmana, dopo che l'autore ha incolpato l'Islam per l'attentato di Christchurch, definendolo ‘una cultura religiosa barbara e aliena’. Si attende intanto per oggi una decisione della premier nel limitare in Nuova Zelanda, il possesso di fucili semiautomatici che possono facilmente essere modificati in armi d'assalto di tipo militare. «Posso dirvi che la nostra legge sulle armi cambierà», ha promesso la premier. Quello che emerge sono dati sconcertanti che confondono sempre più gli animi e i pensieri delle persone, spaventate adesso e diffidenti come non mai. È l’ennesimo gesto di odio e violenza inaccettabile, che fa discutere e arrabbiare, perché è l’ennesima solitaria scheggia impazzita e imprevedibile a far del male. Etichettare come gesto politico un’azione folle e ignobile come la strage di Christchurch, è incomprensibile. Lo stesso può dirsi per chi definisca tifoso colui che per un pallone ferisce e uccide altri tifosi: non è più calcio quello, ma delinquenza. Perché chiunque compia una strage in nome di un dio o di un partito politico, uccidendo islamici, europei, cristiani, ebrei, buddisti, o ammazzi una persona per un pallone, non può che macchiarsi di ignominia. Non si può parlare quindi né di politica né di sport, davanti a casi del genere, ma solo di pura follia. E la strage avvenuta lo scorso venerdì a Christchurch, è ancora purtroppo l’ennesimo caso sui generis. Strage in Nuova Zelanda, il ministro dell’Interno:” Tarrant non aveva legami con l’Italia” A Christchurch: l’ennesimo gesto eclatante di uno psicopatico In Italia disposte nuove attività di monitoraggio per evitare casi di emulazioni. La nuova strage di islamici è il pretesto per aprire polemiche sul sovranismo e gettare lo schifo contro Matteo Salvini, responsabile con le sue posizioni legaliste di quanto accaduto a Christchurch, distante 18.527 chilometri. E il leghista in un twitter ha scritto:”Condanna e disprezzo assoluto per gli infami assassini, preghiere per le vittime innocenti, compassione per quelli che “è sempre colpa di Salvini”. Di Alberto Xerry de Caro La scena, agghiacciante che rimane purtroppo nei nostri occhi sarà quella di un videogioco: un uomo in mimetica, apre il portabagagli di una station wagon bianca e impugna un fucile automatico. Quello che potrebbe essere il primo quadro di un comune videogame, comincia proprio così, con l’omino che si dirige a passo deciso verso l'ingresso di una moschea, imbracciando un'arma, entra, mira e poi fa fuoco. E' rimasto per 17 minuti su Facebook il video di una delle stragi più insensate compiute in questo modo da un commando in due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, la scorsa settimana, durante le preghiere del venerdì. Sarebbero 50 i morti registrati. L'autore della strage è un cittadino australiano di carnagione bianca di 28 anni, il cui nome non merita nemmeno di essere menzionato qui, ed e' un "terrorista di estrema destra". Lo ha dichiarato il premier australiano Scott Morrison. E in un tweet postato presumibilmente dallo stesso autore del folle gesto, compare una lista di nomi di assassini xenofobi come fossero degli eroi, scritti su alcuni caricatori di armi automatiche, dove si vede anche quello dell'italiano Luca Traini, che nel 2018 tentò una strage di migranti a Macerata ferendo sei africani in una sorta di reazione alla morte della povera Pamela Mastropietro. Traiani intanto tenta dal carcere di dissociarsi dal macabro accostamento. Salvini venne attaccato per la vicenda perché associato a Traiani e al suo strano gesto di vendetta. In tutta la Nuova Zelanda continuano ad essere molteplici le iniziative di solidarietà nei confronti delle famiglie delle vittime e davanti alle moschee in lutto, le candele ardono tra i mazzi di fiori. Tra le vite spezzate dalla follia terrorista c'è da ricordare quella di Neem Rashid, 'l'eroe' pachistano che ha tentato invano di disarmare a mani nude il killer. L’uomo che è spirato lo scorso venerdì sera in ospedale per le ferite riportate, ha seguito a distanza di poche ore il figlio 21enne Talha, freddato davanti a lui sotto i colpi del folle australiano. La guerra al terrorismo si apre su altri fronti. Lo scrittore britannico di estrema destra, Milo Yiannopoulos non potrà entrare infatti in Australia per una serie di eventi che erano programmati nei prossimi mesi. Lo ha deciso il ministro per l'Immigrazione australiano, David Coleman, affermando che l'Australia è vicina alla Nuova Zelanda e alla comunità musulmana, dopo che l'autore ha incolpato l'Islam per l'attentato di Christchurch, definendolo ‘una cultura religiosa barbara e aliena’. Si attende intanto per oggi una decisione della premier nel limitare in Nuova Zelanda, il possesso di fucili semiautomatici che possono facilmente essere modificati in armi d'assalto di tipo militare. «Posso dirvi che la nostra legge sulle armi cambierà», ha promesso la premier. Quello che emerge sono dati sconcertanti che confondono sempre più gli animi e i pensieri delle persone, spaventate adesso e diffidenti come non mai. È l’ennesimo gesto di odio e violenza inaccettabile, che fa discutere e arrabbiare, perché è l’ennesima solitaria scheggia impazzita e imprevedibile a far del male. Etichettare come gesto politico un’azione folle e ignobile come la strage di Christchurch, è incomprensibile. Lo stesso può dirsi per chi definisca tifoso colui che per un pallone ferisce e uccide altri tifosi: non è più calcio quello, ma delinquenza. Perché chiunque compia una strage in nome di un dio o di un partito politico, uccidendo islamici, europei, cristiani, ebrei, buddisti, o ammazzi una persona per un pallone, non può che macchiarsi di ignominia. Non si può parlare quindi né di politica né di sport, davanti a casi del genere, ma solo di pura follia. E la strage avvenuta lo scorso venerdì a Christchurch, è ancora purtroppo l’ennesimo caso sui generis. La stampa di sinistra vede in Salvini l'ispiratore della strage di Christchurch. Ennesima follia dei rosiconi e di chi vede nel leader della Lega l'incubo quotidiano

La scena, agghiacciante che rimane purtroppo nei nostri occhi sarà ideologico un uomo in mimetica, apre il portabagagli di una station wagon bianca e impugna un fucile automatico. Quello che potrebbe essere il primo quadro di un comune videogame, comincia proprio così, con l’omino che si dirige a passo deciso verso l’ingresso di una moschea, imbracciando un’arma, entra, mira e poi fa fuoco. E’ rimasto per 17 minuti su Facebook il video di una delle stragi più insensate compiute in questo modo da un commando in due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, la scorsa settimana, durante le preghiere del venerdì. Sarebbero 50 i morti registrati. L’autore della strage è un cittadino australiano di carnagione bianca di 28 anni, il cui nome non merita nemmeno di essere menzionato qui, ed e’ un “terrorista di estrema destra”. Lo ha dichiarato il premier australiano Scott Morrison. E in un tweet postato presumibilmente dallo stesso autore del folle gesto, compare una lista di nomi di assassini xenofobi come fossero degli eroi, scritti su alcuni caricatori di armi automatiche, dove si vede anche quello dell’italiano Luca Traini, che nel 2018 tentò una strage di migranti a Macerata ferendo sei africani in una sorta di reazione alla morte della povera Pamela Mastropietro. Traiani intanto tenta dal carcere di dissociarsi dal macabro accostamento. Salvini venne attaccato per la vicenda perché associato a Traiani e al suo strano gesto di vendetta. In tutta la Nuova Zelanda continuano ad essere molteplici le iniziative di solidarietà nei confronti delle famiglie delle vittime e davanti alle moschee in lutto, le candele ardono tra i mazzi di fiori. Tra le vite spezzate dalla follia terrorista c’è da ricordare quella di Neem Rashid, ‘l’eroe’ pachistano che ha tentato invano di disarmare a mani nude il killer. L’uomo che è spirato lo scorso venerdì sera in ospedale per le ferite riportate, ha seguito a distanza di poche ore il figlio 21enne Talha, freddato davanti a lui sotto i colpi del folle australiano. La guerra al terrorismo si apre su altri fronti. Lo scrittore britannico di estrema destra, Milo Yiannopoulos non potrà entrare infatti in Australia per una serie di eventi che erano programmati nei prossimi mesi. Lo ha deciso il ministro per l’Immigrazione australiano, David Coleman, affermando che l’Australia è vicina alla Nuova Zelanda e alla comunità musulmana, dopo che l’autore ha incolpato l’Islam per l’attentato di Christchurch, definendolo ‘una cultura religiosa barbara e aliena’. Si attende intanto per oggi una decisione della premier nel limitare in Nuova Zelanda, il possesso di fucili semiautomatici che possono facilmente essere modificati in armi d’assalto di tipo militare. «Posso dirvi che la nostra legge sulle armi cambierà», ha promesso la premier. Quello che emerge sono dati sconcertanti che confondono sempre più gli animi e i pensieri delle persone, spaventate adesso e diffidenti come non mai. È l’ennesimo gesto di odio e violenza inaccettabile, che fa discutere e arrabbiare, perché è l’ennesima solitaria scheggia impazzita e imprevedibile a far del male. Etichettare come gesto politico un’azione folle e ignobile come la strage di Christchurch, è incomprensibile. Lo stesso può dirsi per chi definisca tifoso colui che per un pallone ferisce e uccide altri tifosi: non è più calcio quello, ma delinquenza. Perché chiunque compia una strage in nome di un dio o di un partito politico, uccidendo islamici, europei, cristiani, ebrei, buddisti, o ammazzi una persona per un pallone, non può che macchiarsi di ignominia. Non si può parlare quindi né di politica né di sport, davanti a casi del genere, ma solo di pura follia. E la strage avvenuta lo scorso venerdì a Christchurch, è ancora purtroppo l’ennesimo caso sui generis.

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