
La sindaca Leghista Ceccardi in visita a Roma incontrando l’elettorato afferma:”L’Europa dei popoli e non degli ipocriti”
Susanna Ceccardi la prima sindaca donna eletta in Toscana nel 2016, si candida alle prossime elezioni europee. A Roma fa il sold out al Teatro delle Muse e dice:"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattano, poi vinci". E annuncia:"La Comunità Europea per la prossima PAC vuole tagliare tre miliardi e settecento milioni di euro agli agricoltori. Io non glielo permetterò"
Il Teatro delle Muse a Roma era gremito di gente, praticamente un vero sold out per conoscere e salutare Susanna Ceccardi, candidata per la Lega alle elezioni il prossimo 26 maggio. La Ceccardi è stata la prima donna Leghista ad essere stata scelta alla guida di un comune nel centro Italia, in uno dei feudi storici della sinistra, diventando nel 2016 la prima cittadina di Cascina in Toscana. Adesso la sua nuova sfida è quella di rappresentare l’Italia a Bruxelles. Sul palco insieme a lei erano presenti per sostenere la sua candidatura anche la senatrice Tiziana Nisini, l’onorevole Francesco Zicchieri e il senatore Umberto Fusco. “Nell’UE, oggi come non mai – ha ribadito l’on. Zicchieri introducendo nel suo discorso la Ceccardi – servono persone giovani, forti e decise a far valere davanti agli altri Stati membri le esigenze inderogabili degli italiani”. ” A Bruxelles l’Italia ha bisogno di uomini e donne con gli ‘attributi sotto’- ha sottolineato invece la senatrice Nisini – e Susanna Ceccardi li ha davvero” ricordando le varie battaglie sostenute dalla sindaca Ceccardi.
Alla candidata leghista per le Europee 2016, poniamo alcune domande. Cosa l’ha spinta ad entrare giovanissima in politica? “Per reazione. Perché all’università c’erano i collettivi studenteschi, i centri sociali che volevano impedire agli altri di dire come la pensassero e di manifestare un pensiero diverso dal loro che non fosse come il loro – afferma Susanna Ceccardi – così ho iniziato a fare politica, proprio come reazione ad un sistema che per me era antidemocratico e di potere che in Toscana aveva la faccia della sinistra dalla parte del popolo, ma che dietro in realtà era la sinistra del potere autoreferenziale”.
Perché candidarsi alle Europee? ” Noi della Lega vogliamo l’Europa dei popoli e non degli ipocriti. Un’Europa che non sconfessi se stessa. Vogliamo un Europa che gestisca immigrazione e integrazione basate sul rispetto delle regole, perché secondo me l’immigrazione e l’integrazione non si possono fare se non passando per queste. Senza regole l’immigrazione non porta all’integrazione ma alla disintegrazione – aggiunge la candidata Leghista – ed è quello che hanno fatto i governi passati del PD in tutti questi anni, importando centinaia di migliaia di immigrati senza dargli una prospettiva e un futuro, ma impiegandoli soltanto per i propri scopi a beneficio delle proprie ‘cooperative amiche’ e del ‘business’ dell’immigrazione che ha campato e fatto campare su questi principi per anni organizzazioni assolutamente non pulite, nascondendosi dietro la maschera dell’accoglienza e dei buoni sentimenti”.
Se verrà eletta al Parlamento Europeo, quali battaglie sosterrà dopo la sua elezione? ” La Comunità Europea per la prossima Pac vuole tagliare all’Italia tre miliardi e 700 milioni di euro ai nostri agricoltori. Cosa vuole dire questo taglio? Che i nostri agricoltori e imprenditori saranno costretti ad abbandonare i loro campi e molte aziende agricole saranno costrette a chiudere. Questo non lo possiamo permettere perché dobbiamo difendere non solo i nostri cittadini, ma anche la nostra terra, il nostro patrimonio e chi ci lavora”. Poi la giovane sindaca Ceccardi precisa:” L’Italia negli ultimi sette anni ha dato alla Comunità Europea ben 113 miliardi di euro e sono rientrati agli italiani solo 75 miliardi. Mancano circa 38 miliardi che sono spariti e che fanno 5 miliardi all’anno. La Comunità Europea quei soldi ce li deve restituire perché i nostri soldi li dobbiamo spendere per i nostri cittadini – e chiosando la Leghista afferma – quante volte si è sentito dire che l’Italia non è capace a spendere i contributi europei? La sburocratizzazione per le nostre imprese e dei nostri comuni deve essere messa al primo posto. Perché la burocrazia per l’accesso ai contributi europei è troppo complessa. Immaginiamo i comuni al di sotto o meno di 5000 abitanti, dove manca spesso il personale, è difficile per questi enti creare anche uffici ad hoc per i bandi europei”.
