Albania e centri migranti: esposto alla Corte dei conti

Albania e centri migranti: esposto alla Corte dei conti

Probabile inizio dei trasferimenti di migranti nei centri in Albania la prossima settimana. Due le corsie preferenziali, tra cui la prima per i migranti socialmente pericolosi. Calesso presenta esposto alla Corte dei conti.

La prossima settimana, dai centri di permanenza e rimpatrio italiani, dovrebbero iniziare i trasferimenti di migranti in Albania. Iniziando così il piano del Governo italiano per riattivare l’accordo tra Roma e Tirana sui riconoscimenti extra-territoriali.

I primi a essere trasferiti nei centri albanesi di Shenjin e Gjader  saranno i. migranti considerati socialmente pericolosi e violenti, ovvero quelli che, nel corso della permanenza in Italia, hanno aggredito persone, agitato rivolte o danneggiato le strutture.

L’altra corsia preferenziale riguarda i migranti in attesa a breve di un decreto di espulsione, anche proveniente da paesi, come Egitto o Tunisia, con i quali il Governo italiano ha già accordi sui rimpatri.

Già il presidente albanese Edi Rama, in piena campagna elettorale e in vista delle elezioni, ha chiesto più volte a Giorgia Meloni garanzie sulla rimodulazione dell’accordo Italia-Albania.

Edi Rama

Nel frattempo Luigi Calesso, portavoce di Coalizione civica per Treviso, ha inviato un esposto alla Corte dei conti, sulla base di un recente decreto legge del Governo italiano per trasformare le strutture di accoglienza in Albania in C.P.R. (centri per il rimpatrio).

Giorgia Meloni

Spiega Calesso: “Questo ennesimo tentativo di porre rimedio alla clamorosa catastrofe dei centri in Albania mi ha convinto che, anche per un semplice cittadino, sia arrivato il momento di chiedere conto delle enormi spese sostenute da due strutture che finora si sono rivelate inutili e che potrebbero rimanere prive di utilizzo anche dopo l’ultimo provvedimento del Governo“.

Di recente, infatti, il Governo italiano ha varato un decreto legge che prevede per isolo centro di Gjader l’utilizzo anche come C.P.R.. Ma il progetto contrasterebbe con il protocollo già sottoscritto da Roma e Tirana, che prevede il trattenimento in attesa di espulsione solo per i migranti identificati negli stessi centri di accoglienza, e non per quelli provenienti dai centri di identificazione italiani.

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