
Meloni in Albania: l’incontro con Edi Rama
Ieri la Premier italiana si è recata dal Primo ministro albanese Edi Rama per parlare dell’accordo migranti tra i due paesi. Insieme hanno poi visitato l’hotspot di Shengjin. Meloni “I due centri italiani per i migranti operativi dal primo agosto 2024”.
Ieri Giorgia Meloni si è recata in Albania per incontrare il suo omologo Edvin “Edi” Kristaq Rama per parlare dell’accordo tra Tirana e Roma sulla gestione di due hotspot destinati ad accogliere migranti.
Il protocollo, approvato a febbraio scorso in Senato, prevede che negli hotspot in Albania vengano inviati migranti soccorsi da navi della marina militare, ad eccezione di donne, disabili, minori non accompagnati e genitori con figli. I primi controlli per stabilire chi avrà diritto all’accoglienza verranno effettuati già a bordo delle navi in alto mare.
Rimane da stabilire se tali migranti dovranno poi rimanere nei due centri. Opzione, questa, preferita dal Governo italiano, ma c’è il ricorso davanti alla Corte di giustizia europea sul diritto al trattenimento dei richiedenti asilo, avviato dopo che la giudice di Catania Apostolico non aveva convalidato il fermo di tre migranti in base al decreto Piantedosi.
Meloni, in una dichiarazione congiunta con Rama, ha poi confermato che “Il complesso dei due centri sarà operativo dal primo agosto 2024. Le due strutture devono lavorare insieme”.
Nella struttura di Gjader, in particolare, “partiamo da più di mille posti attualmente, che arriveranno ai 3mila previsti dal protocollo. Non stiamo spendendo risorse aggiuntive ma stiamo facendo un investimento“.
Per quanto riguarda le spese, il protocollo prevede “670 milioni di euro per 5 anni, 134 milioni all’anno. Corrispondono al 7,5% delle spese connesse all’accoglienza dei migranti sul territorio nazionale: queste risorse non sono da considerare un costo aggiuntivo”.
Durante l’incontro di ieri, il parlamentare di +Europa Riccardo Magi ha mostrato un cartello con su scritto “No alla Guantanamo italiana”, denunciando poi di essere stato picchiato da alcune guardie del corpo della sicurezza albanese mentre protestava: “Se accade questo a un parlamentare italiano potete immaginare cosa accadrà ai poveri cristi che verranno portati qui”.
Pronta la reazione di Rama: “Ci legano millenni di storia comune e il mare. Parlare di Guantanamo è come sputare in faccia alle vittime di quell’inferno. Mentre non c’è dubbio che ci sono rischi potenziali. Il piano ha tenuto conto di queste criticità, per questo abbiamo limitato il numero dei migranti a tremila. L’Albania è legata all’Italia, io a Meloni ben oltre la destra e la sinistra. Valeva per tutti i premier italiani. L’Europarlamento è vestito da due coperte, e non credo cambierà. Ma se a voi sembra che io appoggi la politica di destra di Meloni, allora cosa dite di Scholz, che ha espresso la stessa soddisfazione per l’accordo con l’Italia? Questi concetti di destra e sinistra sono limitanti per il nostro mondo complesso”.