Migranti: accordo Roma-Tirana per la costruzione di centri accoglienza in Albania

Migranti: accordo Roma-Tirana per la costruzione di centri accoglienza in Albania

Accordo tra Giorgia Meloni ed Edi Rama per l’apertura di due centri accoglienza in Albania, dove verranno trasferiti i migranti messi in salvo dalle navi italiane. Meloni: “Flusso annuale di 36-39 mila persone”. Per l’opposizione di tratta di una Guantanamo italiana.

Ieri la Premier italiana Giorgia Meloni ha firmato un protocollo d’intesa con il suo omologo albanese Edi Rama sulla gestione dei flussi migratori. Con questo accordo, l’Albania permetterà dal 2024 al Governo italiano di utilizzare l’area di Gjader (20 km nell’entroterra) e il porto di Shengjin (All’altezza di Bari) per realizzare, a spese e giurisdizione dell’Italia (Tirana collaborerà con le sue forze dell’ordine per la sicurezza), due strutture per l’ingresso, l’accoglienza temporanea, il trattamento delle domande d’asilo e l’eventuale rimpatrio degli migranti soccorsi dalle navi (Marina e Guardia di finanza, non quelle delle Ong).

Tale accordo tra Tirana e Roma non si applica a soggetti vulnerabili e donne in gravidanza, come sottolinea la stessa Meloni.

Il tempo necessario per le procedure. Una volta a regime, ci potrà essere un flusso annuale di 36-39 mila persone“, ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia, per poi aggiungere che tale accordo, oltre a rafforzare i rapporti tra Italia e Albania, ha l’obiettivo di accogliere solo chi ha diritto alla protezione internazionale, prevenire i flussi migratori irregolari e contrastare il traffico di esseri umani.

Edi Rama

La firma è avvenuta alla presenza di Fabrizio Bucci, ambasciatore italiano a Tirana, uno dei nomi in lista per il ruolo di consigliere diplomatico di Giorgia Meloni in seguito alle dimissioni di Francesco Talò.

Da parte sua il premier albanese ha dichiarato: “L’intesa viene dalla semplice riconoscenza che c’è in me e in tutti noi albanesi verso l’Italia. Quando l’Italia ci chiede di dare una mano, anche se noi non possiamo risolvere l’enorme problema dei migranti, siamo onorati di darla” per poi concludere, in conferenza stampa “Se oggi l’Albania è una destinazione dell’Italia, e se oggi gli albanesi in Italia ma anche in Albania hanno un futuro, questo viene in grande parte dal fatto che quando noi eravamo i profughi e scappavamo dall’inferno l’Italia ci ha accolto a braccia aperte, dandoci la cosa più preziosa per un essere umano: il futuro“.

Rishi Sunak, Primo ministro britannico

In verità l’idea era in circolazione già da mesi, quando Meloni, in visita a fine aprile a Londra, aveva dichiarato di condividere la linea di Rishi Sunak, che contemplava l’ipotesi di mandare in Ruanda i migranti in attesa delle necessarie verifiche. Poi, come sottolinea Palazzo Chigi, si è “Sostanzialmente chiuso a Ferragosto, durante l’incontro che i due leader (Meloni e Rama, ndr) hanno tenuto in Albania e che è stato narrato come una semplice vacanza, ma altro che aperitivi”. Per la cronaca: fu in occasione di quella visita che la Premier italiana saldò il conto non pagato da alcuni italiani in un ristorante di Berat.

Anche per Antonio Tajani, ministro degli esteri, questo accordo “Rafforza il nostro ruolo da protagonista in Europa” oltre a migliorare ancora di più i legami tra Roma e Tirana, dal momento che l’Italia è già da tempo il primo partner commerciale dell’Albania e gli scambi tra i due paesi coprono il 20% del prodotto interno lordo albanese.

Antonio Tajani

Immediate le critiche dell’opposizione, a cominciare dalla segretaria del Pd Elly Schlein: “L’accordo siglato con l’Albania sui migranti sembra in aperta violazione delle norme di diritto internazionale e di diritto europeo. (L’Italia) dovrebbe convincere i suoi alleati nazionalisti europei a condividere l’accoglienza, e non lasciare sola l’Italia”. Il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni: “Ci mancava solo la delocalizzazione in Albania dei naufraghi salvati”. E c’è addirittura chi teme la costruzione di super carceri, sul modello americano, come Riccardo Magi, di +Europa, che prevede la creazione di “Una sorta di Guantanamo italiana”.

Categorie
TAGS
Condividi

Commenti

WordPress (0)