Germania: morto il motociclista Luca Salvadori

Germania: morto il motociclista Luca Salvadori

Il pilota e youtuber Luca Salvadori è morto nel corso di una gara in Germania. I genitori: “Ci ha lasciati seguendo la sua passione”. Jovanotti: “Un grande pilota e un ragazzo d’oro”.

Il motociclista Luca Salvadori, nato a marzo del 1992, è deceduto nel corso di una gara motociclistica. A darne l’annuncio sono stati domenica i genitori sui social, dichiarando che “Ieri durante una gara in Germania Luca è stato coinvolto in un incidente per lui mortale”.

L’incidente è avvenuto nel corso della sesta e ultima tappa dell’IRRC (International Road Race Championship, che si tiene in genere su percorsi di strada nei paesi dell’Europa centrale) per un contatto tra Salvadori e il pilota tedesco Didier Grams nelle primissime battute delle prove. Ma la dinamica è ancora da accertare.

Trasportato in ospedale, Luca, che aveva un suo canale di motociclismo con 500mila iscritti, è poi deceduto a causa delle ferite riportate. “Ciao Luca, guida in pace” il post su X la Ducati per ricordare il pilota.

Maurizio Salvadori, papà di Luca, è fondatore della Trident Agency, poi diventata Trident Music che si è occupata di gestire artisti come Laura Pausini, Jovanotti, Baby Gang, e Gianni Morandi, che hanno fatto arrivare subito alla famiglia i messaggi di condoglianze.

In particolare i Pooh hanno dichiarato: “Ci stringiamo a Maurizio Salvadori, caro amico e nostro primo manager, in un momento terribile come è quello della perdita di un figlio. Un figlio è un dono benedetto e tutti noi, da genitori, non possiamo che stringerci a Maurizio, in silenzio, con rispetto per il dolore, per questa tragedia che ha spento il sorriso di un ragazzo meraviglioso ed entusiasta della vita“.

Jovanotti

Anche Lorenzo “Jovanotti” Cherubini ha voluto ricordare il pilota dal suo profilo Instagram: “Luca era un grande pilota e un ragazzo d’oro, l’ho visto nascere, il suo babbo Maurizio organizza i miei concerti dal 1988 e siamo molto legati. Ricordo Luca bambino che voleva correre prima ancora di stare dritto su una moto. In questi suoi 32 anni che si sono interrotti ieri sulla pista di Lipsia ogni volta che ci siamo visti abbiamo parlato di moto, di corse, di questa passione che lo guidava e che era diventata la sua vita, il suo lavoro, la sua bella e pericolosa ossessione. Aveva sempre il sorriso, una gentilezza e una grazia che mi riempiva il cuore. In pista era un generoso, amatissimo da tutti e rispettato, e negli anni era diventato un esperto tra i più competenti, per i giovani piloti un vero maestro. Ci mancherai. Ti abbiamo voluto molto bene io e le mie ragazze“.

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