Naufragio Crotone. Piantedosi si difende dalle accuse alle sue dichiarazioni

Naufragio Crotone. Piantedosi si difende dalle accuse alle sue dichiarazioni

La disperazione non giustifica viaggi che mettono in pericolo i figli” questa e altre recenti dichiarazioni di Matteo Piantedosi hanno provocato delle critiche, alle quali il Ministro dell’Interno si difende “Non sono disumano, voglio evitare queste tragedie”.

Polemica intorno alle recenti dichiarazioni di Piantedosi, “L’unica cosa che va affermata è che non devono partire (I migranti, ndr). Quando ci sono queste condizioni non devono partire”.
Il riferimento del Ministro dell’Interno è al naufragio di domenica scorsa al largo di Steccato di Cutro, in Calabria, dove sono decedute 64 persone, tra cui donne e bambini. Ma tra gli 81 finora tratti in salvo, c’è chi afferma che il caicco (Una nave a doppio albero di origine turca) partito dalla Turchia 5 giorni fa trasportasse più di 200 persone. Ne mancano quindi ancora molte.

Il Ministro indica anche la radice del problema, tra il ruolo degli scafisti e le politiche locali dei paesi da cui fuggono i migranti: “Chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli, devono essere politiche responsabili e solidali degli Stati ad offrire la via di uscita al loro dramma” ha continuato Piantedosi “Sono andato subito sul luogo della tragedia per testimoniare il cordoglio per le vittime e la vicinanza ai superstiti a nome mio e di tutto il governo. Disumano? I nostri sono fatti, e non dichiarazioni ipocrite, con cui intendiamo fare il possibile per fermare le partenze ed evitare altre tragedie”.

In risposta alle critiche della Sinistra, alcune delle quali riguardano anche il ritardo nei soccorsi, afferma “Sono vuote strumentalizzazioni di chi non è riuscito finora ad offrire reali alternative ad illusori viaggi della speranza che mettono in pericolo vite umane. Non c’è stato alcun ritardo. Ho presieduto la riunione a Crotone e so che sono stati fatti tutti gli sforzi possibili in condizioni del mare assolutamente proibitive. Chi mette questa tragedia in connessione con le nuove regole dice il falso, per ignoranza o malafede. È una rotta dove le Ong non ci sono mai state. In ogni caso la nuova legge non prevede alcun divieto di presenza sugli scenari o di interventi di recupero, li abbiamo semplicemente assoggettati a un quadro normativo anche di rilievo internazionale”.

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Io penso che il messaggio debba essere chiaro: chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli, devono essere politiche responsabili e solidali degli Stati ad offrire la via di uscita al loro dramma”.

In risposta alle critiche, venute da più parti e che lo accusano anche di disumanità, reagisce: “Ma quale disumano, voglio evitare queste stragi. La tragedia non c’entra con le nuove regole”.

Giorgia Meloni

Da parte sua, la Premier Giorgia Meloni si è subito rivolta all’Unione Europea: “L’unico modo per affrontare seriamente con umanità questa materia è fermare le partenze e su questo serve una Europa che oltre a dichiarare la sua disponibilità, agisca e in fretta. Oggi stesso ho inviato una lettera al Consiglio Europeo e alla Commissione Ue per chiedere che venga immediatamente reso concreto quello che abbiamo discusso all’ultimo Consiglio Europeo” e difende, implicitamente, il ragionamento di Piantedosi: “La tragedia di Crotone non può lasciare indifferenti, ma è una falsità che le persone sono naufragate a causa dei provvedimenti del governo sulle Ong. Quella tratta non è coperta dalle Ong. Questo dimostra banalmente che più gente parte e più gente rischia di morire”.

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