Senato. Il ministro Nordio: “Entro l’estate la riforma sulla separazione delle carriere”.

Senato. Il ministro Nordio: “Entro l’estate la riforma sulla separazione delle carriere”.

Il Senato approva in aula la relazione del Ministro Nordio: dalla separazione delle carriere ai problemi tecnici relativi al processo penale telematico, fino alla promessa di incrementare il numero di magistrati e colmare le lacune attuali, passando poi all’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale.

Il Senato ha approvato ieri la risoluzione della maggioranza sulla relazione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che riguarda l’amministrazione della giustizia. Il risultato è di 90 sì, un astenuto e 72 no.

Nordio, nella sua relazione di ieri: “Per quanto riguarda gli obiettivi di riduzione dell’arretrato civile pendente al 2019, a fronte di un target atteso del -95% da raggiungere entro dicembre 2024, al 31 ottobre 2024 presso le Corti di Appello è stata registrata una riduzione del -99,1%, mentre presso i tribunali ordinari è stata registrata una riduzione del -91,7%. Il servizio giustizia ha già prodotto effetti efficaci, ma ci sono anche criticità“.

Carlo Nordio

Parlando del sovraffollamento carcerario alla fine del 2024, il ministro ha sottolineato: “il numero complessivo dei detenuti era pari a 61.861 unità, di cui 59.163 uomini e 2.698 donne. Nel complesso, è alta la percentuale di persone extracomunitarie e questo dovrebbe farci riflettere su questa distonia tra cittadini extracomunitari detenuti, cittadini italiani e di altri paesi“. Tuttavia, per Nordio, il sistema italiano “non è carcerocentrico” e anzi si sta lavorando sulla “giustizia riparativa“.

Passando a una soluzione, il Governo sta lavorando su tre strade: un'”eventuale detenzione differenziata per i tossicodipendenti, l’espulsione degli extracomunitari dal territorio nazionale. Stiamo agendo nei confronti della carcerazione preventiva”.

Tra le ipotesi sono esclusi provvedimenti di amnistia o di scarcerazione lineare, che per Nordio “manifesterebbero una debolezza da parte dello stato. Si può essere generosi quando si è forti, non quando si è costretti dalla necessità delle cose. Questo sarebbe un incentivo alla recidiva come ci dimostra la stessa esperienza giurisdizionale“.

Per quanto riguarda la riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati, a Palazzo Madama Nordio ha specificato che “era un obbligo e un dovere verso gli elettori”, confermando che l’iter sarà completato “entro l’estate”.

Quanto poi al timore che il pm diventi un “superpoliziotto”, Nordio ha spiegato: “Nel sistema attuale lo è già, con l’aggravante che avendo gli stessi potere del giudice, non ha sostanzialmente responsabilità: non solo dirige le indagini ma le crea attraverso la cosiddetta clonazione del fascicolo”.

L’intento del Governo è quindi quello di garantire la massima indipendenza del Pm dal potere esecutivo, “ma vogliamo anche una migliore definizione dei tempi nei quali potrà intervenire ma questo potrà essere oggetto della riforma del processo penale“.

Sull’introduzione nella riforma del sorteggio non solo per i togati, ma anche per i membri laici di espressione parlamentare, Nordio ha spiegato che il meccanismo “è inserito sistematicamente nel complesso giurisdizionale nella sua più alta esplicazione: nei confronti delle persone, del governo e del capo dello stato”. A essere sorteggiati infatti sono i “giudici popolari della Corte d’Assise che possono condannare all’ergastolo; i membri del Tribunale dei ministri, che sottopongono a processo i componenti dell’esecutivo e infine i sedici giurati della alta Corte che giudica il presidente della repubblica per alto tradimento e attentato alla Costituzione. Quindi nessun diritto di lesa maestà in questa innovazione“.

Parlando poi dell’utilizzi dei sistemi di intelligenza artificiale, per il ministro sono un “fenomeno da convertire da rischio in opportunità”, ricordando poi che la norma prevede che sistemi di AI siano “utilizzati esclusivamente per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro giudiziario, nonché per la ricerca giurisprudenziale e dottrinale“, pur riservando sempre “al magistrato la decisione sulla interpretazione della legge, sulla valutazione dei fatti e delle prove e sulla adozione di ogni provvedimento”.

Categorie
TAGS
Condividi

Commenti

WordPress (0)