Irene Pivetti indagata per riciclaggio. Sequestrati 4 mln di euro
L’ex presidente della Camera e il suo consulente Pier Domenico Peirone si sono visti sequestrare 4 mln di euro, nell’ambito di un’accusa di riciclaggio di denaro e frode fiscale che comprende anche 3 Ferrari modello Gran Turismo. L’indagine, coordinata dal pm Giovanni Tarzia, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di altre persone, tra cui il pilota Leonardo Leo Isolani.
Questa storia iniziò nei primi mesi del 2016, nel corso di una serie di compravendite tra varie aziende. Dalla parte del venditore c’era Leonardo Isolani, con la sua Isolani Racing Team srl, che già all’epoca aveva un debito di 5 mln di euro.
Per evitare di finire in mano ai numerosi creditori, Isolani pensò di disfarsi di tutti i beni della sua società, ma mancavano i acquirenti. Nel giro di poco il pilota risolse il problema, vendendo una parte dei beni a una società di San Marino gestita dalla moglie (ora tra gli indagati), e il resto a un’azienda di Hong Kong, la Only Italia Arts & Culture International Ltd, che faceva parte di un unico blocco collegato a Irene Pivetti. La vendita riguardava tre Ferrari Gran Turismo destinate alle gare e il relativo trattore per trasportarle. Costo del blocco: 1,2 mln di euro.
Detto fatto. Nel giro di poco la società della Pivetti si mise d’accordo con le Isolani Racing Team srl per trasferire questi beni, le Ferrari, a un’altra società di un imprenditore di Hong Kong, la More & More Investment Group Co Ltd di Zhou Xi Jian. Costo dell’operazione: 10 mln di euro.
In parole povere, in pochi giri e in poco tempo viene realizzata una manovra che rese agli interessati una plusvalenza di circa 9 mln di euro.
Ma bisogna in qualche modo ripulire quel denaro. Secondo gli investigatori, quei 10 milioni vengono pagati in varie rate, ma la parte più consistente non finisce direttamente in mano alla Pivetti. Viene invece trasferita alla Louis Lai & Luk Corporate Services Limited, una tesoreria fiduciaria, dietro una commissione di 630mila euro. Una somma abbastanza modesta se consideriamo che, sempre secondo gli inquirenti, in questo modo sono stati nascosti al fisco 3,5 milioni di euro (e qui ci avviciniamo alla cifra sequestrata. Gli altri 500mila euro sono da un altro indagato)). Questa somma, attraverso un gioco di scatole cinesi, sarebbe infine arrivata all’ex presidente della Camera.
Tra l’altro, la vendita delle Ferrari fu solo fittizia, messa su con l’unico scopo di frodare il fisco. Le vetture, infatti, tecnicamente non passarono mai di proprietario. Isolani si trasferì a Tenerife per continuare la sua attività di istruttore di guida, e da lì tentò di vendere ancora una volta le tre vetture, pur avendole legalmente già cedute. Verranno poi ritrovate dagli investigatori in Francia, nel Varesotto e a Montecarlo.
Da parte sua la Pivetti, che tra l’altro è già indagata per una frode connessa a una fornitura di mascherine sanitarie (le due indagini non sono collegate) si è dichiarata pronta a collaborare e chiarire ogni aspetto di questa storia.