Lecco, no ai centri migranti vicino a scuole e stazioni

Lecco, no ai centri migranti vicino a scuole e stazioni

È stato varato un regolamento leghista che stabilisce zone rosse e zone blu per per i nuovi centri di accoglienza. L'opposizione insorge: "è un atto discriminatorio". Il Pd annuncia una interrogazione urgente al Senato

Zone rosse per i nuovi centri di accoglienza dei migranti che non potranno sorgere a meno di 150 metri dalla stazione ferroviaria e dalle scuole e zone blu nelle vicinanze di biblioteche ed oratori, dove per farlo servirà un nulla osta. È questo il contenuto del provvedimento voluto dall’amministrazione a trazione leghista di Calolziocorte, comune di 14 mila abitanti in provincia di Lecco. Secondo il sindaco Marco Ghezzi (la foto è ripresa da Ilfattoquotidiano.it) tenere lontani i centri d’accoglienza servirebbe a non peggiorare una condizione già tesa. “La zona critica è quella della stazione, che è già controllata dalle forze dell’ordine perché soprattutto la sera chi abita nei dintorni deve fare i conti con bivacchi e situazioni di degrado”, ha spiegato il primo cittadino. Per quanto riguarda invece le scuole “si tratta di una tutela preventiva, per evitare il rischio di spaccio”. Ghezzi sottolinea anche che i nulla osta richiesti per le zone blu servono perché come amministrazione vogliono essere informati. “Controllare la situazione e dare regole chiare è utile per tutti, a cominciare dagli immigrati stessi”, ha aggiunto.

Dalle opposizioni insorgono. Molto duro il commento di Diego Colosimo della Lista civica Cambia Calolzio che ha avanzato dubbi sulla legittimità del provvedimento. “Stabilire che i centri d’accoglienza non possano sorgere a meno di 150 metri dai luoghi sensibili come le scuole significa di fatto equiparare i migranti alle slot machine ed etichettarli come minaccia sociale – ha dichiarato. – Quello adottato dall’amministrazione è un provvedimento discriminatorio ed escludente”. Gli fa eco il deputato del Pd eletto a Lecco, Gian Mario Fragomeli che spiega come, confinando i migranti nelle zone periferiche, non se ne favorisce certo l’integrazione, piuttosto la segregazione. E c’è un altro elemento che lo disturba: “Tra i luoghi sensibili sono stati inclusi oltre ai plessi scolastici anche gli oratori, mettendo pesantemente in discussione il ruolo e la missione di accoglienza della Chiesa. È una sfida aperta ai cattolici, oltre ad essere un provvedimento ai limiti della costituzionalità”, ha aggiunto Fragomeli.

Il no del Pd al provvedimento è compatto e il capogruppo del Partito Democratico al Senato, Andrea Marcucci, annuncia che verrà depositata un’interrogazione urgente sul caso.

Categorie
TAGS
Condividi

Commenti

WordPress (0)