Mafia, colpito a Palermo il clan di Brancaccio. 25 gli arresti

Mafia, colpito a Palermo il clan di Brancaccio. 25 gli arresti

Le accuse sono, a vario titolo, associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, incendio, trasferimento fraudolento di valori aggravato, autoriciclaggio, detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Sequestrati beni per un milione di euro

Un duro colpo è stato inflitto al clan di Brancaccio ed in particolare alla famiglia mafiosa di Corso dei Mille, una delle più importanti di Palermo. Questa mattina all’alba è scattato un nuovo blitz della squadra mobile che ha portato all’arresto di 25 persone. I reati contestati sono a vario titolo associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, incendio, trasferimento fraudolento di valori aggravato, autoriciclaggio, detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e contrabbando di tabacchi lavorati.

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Palermo, hanno fatto ancora più luce su un sodalizio criminale, già colpito al cuore nel luglio del 2017 con l’operazione Maredolce, capace di intessere rapporti stabili con autorevoli esponenti di altri mandamenti di cosa nostra e di incidere e condizionare profondamente il tessuto economico di quella porzione di territorio. All’epoca finirono in manette 34 persone, tra cui anche il fratello di Giovanni Lo Porto, l’operatore umanitario rapito da Al Qaeda nel 2012, in Pakistan, e ucciso da un drone americano nel corso di un’operazione antiterrorismo.

La droga, il business delle slot machine, il controllo di alcune case di riposo, le immancabili estorsioni sono soltanto alcuni degli interessi perseguiti dagli affiliati e documentati dalle indagini dei poliziotti.

“Il sodalizio criminale esercitava un capillare e rigoroso controllo del territorio anche nei confronti della microcriminalità predatoria, assoggettata all’autorità mafiosa”, spiegano gli investigatori. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati all’organizzazione beni per un milione di euro.

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