
Barchini migranti. Riunione in Viminale con i Servizi segreti e la Marina militare
Vertice al Ministero dell’Interno tra i Servizi segreti italiani e la Marina militare sulla questione degli sbarchi illegali tramite piccole imbarcazioni. Viminale: “Numeri più che raddoppiati nel 2023”. Giorgia Meloni ad Atene per parlare di immigrazione con Mitsotakis.
Mercoledì scorso si è tenuta al Viminale una riunione tra i vertici dei Servizi segreti e della Marina militare sulla questione degli sbarchi di migranti in Italia. Al centro della riunione non c’erano il salvataggio di navi delle ONG o i mezzi pilotati dagli scafisti, che spesso hanno a bordo centinaia di persone. La questione riguardava il tema, molto più capillare e meno conosciuto, delle centinaia di attracchi in Italia di gommoni e minuscole imbarcazioni, spesso pericolose, instabili e inadatte ad affrontare il mare, con a bordo poche decine di migranti, che però, sommati, costituiscono numeri importanti.

Migranti, foto d’archivio
Se da una parte i principali centri di raccolta sulle coste italiane, quelli di Lampedusa, Messina, Taranto e Pozzallo, sono ormai sovraffollati e fanno più notizia, dall’altra ci sono 1.670 piccole imbarcazioni giunte in Italia dall’inizio dell’anno, con una media di 308 migranti al giorno. Spesso queste imbarcazioni vengono trascinate in mare da navi più grosse e abbandonate a pochi km dalla costa.
La riunione al Viminale ha quindi esaminato questi dati, coinvolgendo, oltre agli 007 e alla Marina, anche la Guardia costiera e la Polizia. Secondo il Ministero la Tunisia rimane al primo posto per partenze verso l’Italia, con più di 75mila arrivi. Un aumento del 376% rispetto ai dati dello scorso anno.
I luoghi principali di partenza dalla Tunisia sono il governatorato di Sfax e le zone di Ben Arous, Mahdia, Monastir, Sousse, Bizerte, Tazarka e Medenine. I prezzi relativamente bassi applicati dagli scafisti per la traversata, equivalente in dinari tunisini di 400/600 euro a migrante, hanno comunque generato un volume di affari che, secondo il Viminale, si aggira intorno ai 33 milioni di euro dall’inizio del 2023.

Kyriakos Mitsotakis
Nel frattempo la Premier italiana Giorgia Meloni si è recata ieri ad Atene per incontrare il suo omologo greco Kyriakos Mitsotakis. Tra i vari temi, tra cui l’economia e il sostegno all’Ucraina, Mitsotakis e Meloni hanno parlato anche delle politiche migratorie europee, con particolare alla gestione dei flussi di transito tra i paesi di partenza e quelli di accoglienza, con l’intenzione di creare anche nuove relazioni bilaterali tra Italia e Grecia, che rafforzino quelle già esistenti.
