‘Ndrangheta, colpo alle cosche di Giorgio Morgeto e Cittanova. 13 arresti
In manette sono finiti i vertici del clan dei Facchineri di Cittanova e di San Giorgio Morgeto, in guerra per il controllo esclusivo della Valle d'Aosta
Duro colpo alle cosche della ‘ndrangheta di San Giorgio Morgeto e Cittanova, specializzate nelle estorsioni, nel traffico di armi e droga e nel controllo delle attività economiche del territorio. In totale 13 persone tra la piana di Gioia Tauro, Bologna e la Valle d’Aosta sono state arrestate questa mattina all’alba dai carabinieri di Reggio Calabria, con il supporto di militari del comando provinciale di Bologna e del Gruppo di Aosta, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia reggina. Sono tutte accusate di associazione di tipo mafioso.
Il clan Facchineri di Cittanova e quello della locale di San Giorgio Morgeto erano in guerra per il controllo esclusivo della Valle d’Aosta, dove risiedono stabilmente oltre 30 mila calabresi, molti dei quali originari della Piana di Gioia Tauro. A segnare l’inizio della guerra è stato l’omicidio di Salvatore Raso, al vertice del clan di San Giorgio Morgeto, ucciso con dieci colpi di fucile a pallettoni nei pressi della sua casa in Calabria. Un delitto efferato che per gli inquirenti era un chiaro messaggio da parte dei Facchineri di non intromettersi nella gestione di un territorio che consideravano di loro pertinenza. Secondo la procura infatti la famiglia di Cittanova ha voluto punire il clan rivale per aver tentato di proteggere un imprenditore aostano dalle loro continue estorsioni: una ingerenza nei loro affari che non poteva essere perdonata.
In realtà chi era riuscito a radicarsi con maggior prepotenza era proprio il clan di San Giorgio Morgeto, riuscendo a piazzare persino i propri rappresentanti nelle istituzioni grazie soprattutto ad Antonio Raso, ufficialmente ristoratore, in realtà un vero e proprio regista della politica locale.