
Stati generali della natalità: contestata Eugenia Roccella
Eugenia Roccella contestata da un gruppo di studenti agli Stati generali della natalità. Meloni “Piena e incondizionata solidarietà”. Mattarella “Far tacere è contro la Costituzione”.
Un gruppo di circa 50 studenti dei collettivi transfemministi Aracne ha contestato la ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, nel corso di un suo intervento agli Stati generali della natalità. Appena la ministra ha preso la parola sono partiti fischi e cori, con tanto di cartelli con critto “Sul mio corpo decido io” e “Fuori i pro vita dai consultori”, che hanno bloccato il dibattito. Al punto che Roccella ha poi abbandonato il palco, parlando di “censura”.
Le manifestanti hanno contestato in particolare le posizioni di Eugenia Roccella sul tema dell’aborto, e le posizioni della maggioranza, favorevole all’aumento degli anti-abortisti nei consultori.

Matteo Salvini
A nulla sono servite le parole della ministra nel corso dell’evento quando, poco prima di essere interrotta, aveva dichiarato “Ragazzi ma noi siamo d’accordo, ma nessuno ha detto che qualcun altro decide sul corpo delle donne, proprio nessuno. Proprio di questo parliamo” e del fatto che le donne “non sono libere di scegliere sulla maternità”.
Subito è arrivata la solidarietà, nei confronti della ministra, da parte dei colleghi e altri esponenti della politica, da Matteo Salvini a Francesco Lollobrigida. Al punto che Giuseppe Valditara e Giancarlo Giorgetti hanno deciso di ritirare la loro partecipazione all’evento. I due, ministri rispettivamente di Istruzione ed Economia, erano attesi per oggi. Ma hanno preferito rinunciare “per ragioni di opportunità”.

Sergio Mattarella
Il presidente Sergio Mattarella, da parte sua, ha direttamente telefonato alla ministra per manifestarle la sua solidarietà: “Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”.
Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha dichiarato: “La mia solidarietà alla ministra. Il diritto di esprimere la propria opinione è uno dei pilastri della nostra Repubblica e non potrà mai essere messo in dubbio da un gruppo di facinorosi che si arrogano la facoltà di stabilire chi può parlare e chi no”.
Sostegno anche da parte di Giorgia Meloni, che dal suo profilo Facebook ha sottolineato la sua “Piena e incondizionata solidarietà. Lo spettacolo andato in scena questa mattina è ignobile”.
La leader di Fratelli d’Italia ha poi ricordato che non è il primo episodio, quello avvenuto agli Stati generali della natalità: “Ancora una volta è stato impedito ad un Ministro della Repubblica di intervenire e di esprimere le proprie idee. Responsabile un gruppo di contestatori che si riempiono la bocca delle parole libertà, rispetto e autodeterminazione delle donne, ma poi amano la censura e impediscono ad una donna di parlare perché non ne condividono le idee. Mi auguro che tutte le forze politiche abbiano il coraggio di esprimere solidarietà alla ministra Roccella e di condannare, senza se e senza ma, i fatti di oggi. È ora di dire basta”.

Laura Boldrini
Sostegno anche dall’opposizione. Laura Boldrini: “Non condivido i metodi di chi impedisce ad altri, chiunque siano, di parlare. lo trovo sbagliato e quindi mi dissocio dalle modalità che non hanno permesso alla ministra Roccella di fare il suo intervento”.

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte: “Impedire di parlare a qualcuno, ministro o non ministro, è sempre una cosa negativa. Consiglierei agli studenti di lasciar parlare la ministra la prossima volta e di contestarla pacificamente, anche sonoramente, alla fine”.