Morto a 87 anni il filosofo Gianni Vattimo
Il filosofo Gianni Vattimo è morto ieri sera all’età di 87 anni nell’ospedale di Rivoli, dove era ricoverato da lunedì. A darne la notizia il compagno. La carriera tra Tv, giornalismo e politica.
Ad annunciare la morte di Gianni Vattimo è stato il suo compagno e assistente Simone Caminada che pochi giorni fa aveva annunciato dal suo profilo Facebook il ricovero del filosofo per peggiorate condizioni di salute.
Nato a Torino il 4 gennaio 1936, poi laureato in filosofia all’università del capoluogo piemontese, Gianteresio “Gianni” Vattimo è stato anche membro del parlamento europeo, politico (Partito Radicale, Alleanza per Torino, Democratici di Sinistra, Partito dei comunisti italiani e, infine, Italia dei valori) e Professore di filosofia all’Università degli studi di Torino. Studioso e originale prosecutore delle filosofie di Martin Heidegge, allievo di Luigi Pareyson (Insieme a Umberto Eco) è famoso soprattutto per aver elaborato una critica alla metafisica tradizionale, conosciuta come concetto di “Pensiero debole” e contrapposta al tradizionalismo e alle categorie forti.
Vincitore di varie lauree honoris causa nelle università di Madrid, Palermo, La Plata e nella Universidad Nacional Mayor de San Marcos di Lima, lavorò anche come editorialista per varie testate, tra La Repubblica e L’Espresso.
Tra l’altro, lui e Umberto Eco furono tra i primi a entrare in RAI nel 1954, dopo aver vinto un concorso per nuovi funzionari. Abbandonarono poi l’ente alla fine degli anni ’50.
Vattimo venne anche accusato di antisemitismo per aver criticato il controllo ebraico sugli istituti finanziari, quando dichiarò “Ricordiamoci che la Federal Reserve è di proprietà di Rothschild e Rockefeller“. In seguito chiarì che le sue dichiarazioni erano una critica contro Israele e non avevano intenzioni antisemite. Va precisato che la famiglia Rockefeller non è ebrea, avendo origini da rami in Germania, Pennsylvania e, ancora più alla lontana, in Irlanda e Scozia.
Negli ultimi anni aveva intrapreso una battaglia legale per unirsi in matrimonio civile con Simone Caminada, unione che venne bloccata in attesa della sentenza definitiva nei confronti dello stesso Caminada, a febbraio condannato a due anni di reclusione per circonvenzione di incapace. Secondo la giudice Federica Fallone, Caminada aveva approfittato della lucidità di Vattimo, alterata dalle sue condizioni di salute, per spostare varie decine di migliaia di euro su vari conti correnti. La pena venne poi sospesa.