Variante Indiana Covid, scoppia lo scandalo dei certificati falsi con esito negativo per arrivare dall’India all’Italia

Dopo il caso del volo arrivato in Italia da Nuova Delhi con  23 passeggeri a bordo risultati positivi al Covid su 223 e  messi subito in isolamento, scoppia lo scandalo dei falsi tamponi.

Il tutto sarebbe nato dai prepativi per arrivare in Italia, visto che l’India come tanti altri paesi impone l’obbligo del tampone e il conseguente esito negativo per partire e raggiungere l’Italia,  alcuni passeggeri si sarebbero impossessati di un certificato con esito negativo poi scoperto che si trattava di un test fasullo, falsificato prima di partire e ovviamenente senza sottoporsi al tampone, come hanno ammesso alcuni nelle diverse interviste rilasciate.

“Il tampone non l’ho fatto, ma ho pagato per farmi rilasciare un falso certificato col timbro” queste le loro parole.

Insomma con soli 20, 30 euro  per tanti è stato possibile aggirare i controlli e con un semplice  finto esito negativo tampone arrivare  in Italia. Ma se da un lato sono riusciti ad aggirare i controlli, dall’altro lato sono stati scoperti una volta atterrati a Fiumicino, quando sono stati costretti a sottoporsi al tampone anticovid. Da questi risultati, è emerso che su 223 passeggeri il 9% di loro aveva contratto il virus, probabilmente, la variante indiana, tra cui anche alcuni membri dell’equipaggio.

Dopo lo  scoppio di questo scandalo, in India nello stato del Gujarat sono stati chiusi alcuni laboratori che rilasciavano esiti negativi fasulli ed inoltre sembra che sia stato arrestato anche un gruppo di persone specializzata nell’emettere falsi negativi.