Bologna: sgominata cellula neonazista. 12 arresti

Bologna: sgominata cellula neonazista. 12 arresti

Scoperto gruppo neonazista denominato Werwolf Division, pianificava attentati contro le istituzioni: 12 arresti e 25 indagati in tutta Italia. Il progetto di uccidere la Premier italiana. Scoperti grazie alle chat segrete di Telegram.

Dietro emissione del Gip del Tribunale di Bologna, su richiesta della locale Procura della Repubblica, 12 persone sono state arrestate con l’accusa di fare parte di un gruppo suprematista e neonazista denominato Werwolf Division.

L’operazione è coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. Tra le accuse ci sono quelle di associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e detenzione illegale di arma da fuoco. Contestualmente, sono state effettuate altre 13 perquisizioni domiciliari.

L’inchiesta è iniziata dopo alcuni accertamenti che avevano scoperto i contatti tra i vari membri dell’organizzazione che, nella versione più recente, era conosciuta come “Divisione Nuova Alba”, ai cui vertici c’erano nomi appartenenti a un’altra associazione sovversiva di stampo negazionista e suprematista denominata “Ordine di Hagal”, attiva sul territorio nazionale e sgominata a fine 2022 dalla Digos di Napoli. L’attività di reclutamento di quelli che venivano chiamati “camerati validi e fedeli” dagli stessi membri avveniva tramite diversi canali Telegram, piattaforma che grazie alle chat criptate ha permesso agli indagati di nascondere i propri scopi, almeno per un periodo.

Su una di queste chat gli inquirenti hanno trovato messaggi come: “Nulla sarà compiuto finché i germi del regime liberale non saranno sradicati fino all’ultima radice. Per questo bisogna distruggere la sua organizzazione politica, abbattere i suoi idoli e i suoi dogmi, eliminare i suoi padroni noti e quelli occulti, mostrare al popolo come è stato tradito, sfruttato e insozzato”.

Tra l’altro, in una delle intercettazioni (maggio 2023) gli inquirenti hanno sentito uno degli arrestati parlare di un progetto per uccidere Giorgia Meloni, accusata dai neonazisti di essere stata “Fascista, finché non è salita al potere. La voce era quella di Salvatore Nicotra, bolognese di 45 anni, frequentatore di palestre di Thai Boxe e appassionato di armi da fuoco “Allenavo cinque guerriglieri per dargli un’arma in mano, andare davanti alla Meloni e sparargli in testa”.

Giorgia Meloni

In totale sono 25 gli individui indagati, di età compresa tra i 19 e i 76 anni, alcuni dei quali già sottoposti a perquisizione dalle Digos di Bologna e Napoli nel maggio 2023. L’obiettivo del gruppo, a quanto risulta dalle indagini, era quello di arrivare ad un “sovvertimento dell’attuale ordinamento per l’instaurazione di uno Stato etico ed autoritario incentrato sulla razza ariana” anche progettando azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni.

Altre 13 persone sono state perquisite nell’operazione che, oltre a Bologna, ha impegnato gli agenti delle province Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza.

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