
Israele-Hamas: Congresso americano critica la segretezza di Biden sulle armi consegnate a Tel Aviv
Il presidente americano viene criticato dai suoi stessi alleati per la segretezza sulle armi consegnate a Israele per gestire il suo conflitto contro Hamas, e il Congresso chiede la stessa trasparenza dimostrata con i rifornimenti militari all’Ucraina. Ancora nessun accordo per lo scambio di prigionieri. Altri ospedali a Gaza circondati dalle milizie israeliane.
Di fronte alle crescenti critiche per il numero di morti nella Striscia di Gaza, il presidente americano Joe Biden è stato criticato dai suoi stessi alleati per la segretezza da lui dimostrata riguardo gli aiuti militari forniti a Israele. “In un momento in cui migliaia di civili sono uccisi da armi fornite dal governo statunitense, gli americani meritano di essere pienamente informati sulle armi che vengono fornite agli altri paesi, incluso Israele, con i loro soldi” ha infatti dichiarato la deputata democratica Cori Bush.

Cori Bush
Il Congresso americano chiede quindi a Biden di dimostrare, su questi aiuti militari, la stessa trasparenza dimostrata a suo tempo con i rifornimenti all’Ucraina, quando il Pentagono, contrariamente a quanto fatto ora con Tel Aviv, aveva stilato un preciso elenco delle armi fornite a Kiyv.
A proposito dei morti a Gaza, è probabile che la cifra sia più alta dei 10mila citati dal Ministero della sanità di Hamas (Che, ricordiamo, è anche un’organizzazione politica). È quel che ha dichiarato la diplomatica americana Barbara Leaf, ai deputati di una commissione alla Camera, ritenendo che il numero sia “Più elevato” delle cifre finora note.
Nel frattempo, mentre (Secondo una fonte israeliana) sembrano non esserci ancora accordi per il reciproco scambio di prigionieri tra Israele e Hamas, ieri l’esercito di Tel Aviv ha circondato tre ospedali a Gaza City, un altro, indonesiano, nel nord della Striscia.

Banjamin Netanyahu
È stato così chiuso un perimetro di un centinaio di metri intorno agli edifici, utilizzando carri armati e altri mezzi blindati. L’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione di questi ospedali, ma senza le garanzie delle organizzazioni internazionali, come la Croce Rossa, chi decide di andarsene rischia di morire sotto i costanti bombardamenti nella Striscia.
Da parte sua, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato l’intenzione di voler mantenere il controllo militare su Gaza anche dopo la guerra (In verità, confermando così una situazione che va avanti da decenni).
“L’esercito continuerà a mantenere il controllo su Gaza anche dopo la guerra. Non ci affideremo a forze internazionali“ sono le parole di Netanyahu al termine di un incontro con i capi delle comunità israeliane nei pressi di Gaza, confermando poi che “Non accetterà un cessate il fuoco”.