Lina Wertmuller, l’addio alla regina degli Oscar

Ci ha lasciati Lina Wertmuller, una delle registe italiane più apprezzate che ha segnato la storia della commedia.   Regina indiscussa di numerosi film, si è spenta all’età di 93 anni la scorsa notte a Roma. La notizia è stata data da un amico di famiglia.

Una lunga ed importante carriera iniziata  a soli diciassette anni quando, nonostante la giovanissima età, decise di iscriversi all’Accademia teatrale di Pietro Sharoff grazie alla quale iniziò a collaborare con alcuni registi, come Guido Salvini e Giorgio De Lullo. Successivamente la Wertmuller iniziò a lavorare anche in radio e in televisione, sia nelle vesti di autrice che come regista, prima per Canzonissima e poi per Il giornalino di Gian Burrasca, insieme a Rita Pavone. Collaborazioni che gli permisero di diventare anche  aiuto regista al fianco dell’indimenticabile Federico Fellini  e di  Giancarlo Giannini .

Sua la firma di pellicole indimenticabili; da “Pasqualino settebellezze” con cui ebbe un grande successo negli Stati Uniti e grazie al quale è stata 10 la prima donna a essere candidata come regista all’Oscar nel 1977 con ben tre premi (miglior regia, miglior film straniero e migliore sceneggiatura),  a ” Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’Agosto” fino a “Mimì metallurgico”. Nel 2019 l’Accademy Hollowoodiana le aveva assegnato l’Oscar alla Carriera celebrandola con una stella sulla walk of fame.

Un vero e proprio esempio per tutte le registe, in quanto non solo è stata la prima ad avere un grandissimo successo, ma è stata una delle poche donne a lottare per portare avanti i propri diritti anche nel mondo del cinema.

“Sono stata cacciata da undici scuole e anche sul set ho sempre comandato io!” ha detto qualche tempo fa parlando di sè.