Medioriente: Erdoğan accusa Tel Aviv di voler estendere il conflitto

Medioriente: Erdoğan accusa Tel Aviv di voler estendere il conflitto

Il presidente turco accusa Israele di voler estendere il conflitto. Teheran ammonisce gli USA a non intervenire contro l’Iran. David Cameron “Non ci sia un’escalation di Israele contro l’Iran”. Oggi inizia il G7 a Capri.

Recep Tayyip Erdoğan ha accusato il governo di Benjamin Netanyahu di aver compiuto “provocazioni” per voler estendere il conflitto, iniziato tra Israele e Hamas, nelle regioni circostanti e considera i Paesi occidentali colpevoli di non intervenire contro le azioni di Tel Aviv.

Recep Tayyip Erdoğan

Il principale responsabile per le tensioni che ci hanno tenuto con il fiato sospeso la sera del 13 aprile (Giorno dell’attacco lanciato dall’Iran, ndr) è Netanyahu e la sua sanguinaria amministrazione”, ha dichiarato Erdoğan “A partire dal 7 ottobre (data dell’attacco di Hamas a Israele, ndr) il governo israeliano ha posto in atto sistematiche provocazioni, ha gettato benzina sul fuoco. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’attacco all’ambasciata iraniana di Damasco, una evidente violazione della convenzione di Vienna”.

Per l’accusa all’Occidente Erdoğan dichiara: “Tutti coloro che sono rimasti in silenzio dinanzi le aggressioni di Israele, durate mesi, stanno ora facendo a gara a condannare l’Iran. Nessuno critica Netanyahu che ha ucciso 34mila civili. Chiudere gli occhi non ha portato benefici a nessuno”.

Nel frattempo Teheran, tramite l’ambasciata svizzera, ha mandato un messaggio agli USA ammonendo a non intervenire contro l’Iran, come riporta il sito Iran Nuances, che cita un funzionario iraniano che ha spiegato come l’ambasciatore svizzero sia stato convocato alle tre del mattino di domenica scorsa dai Guardiani della rivoluzione (i pasdaran, guardie della rivoluzione islamica) e non direttamente dal ministero degli Esteri iraniano, “per ammonire gli Stati Uniti a non intraprendere la minima azione contro l’Iran”.

David Cameron

Da parte sua David Cameron, Primo ministro del Regno unito, spera che la promessa di una reazione da parte di Israele contro l’Iran non aggravi la situazione in Medio Oriente: “Non ci sia un’escalation di Israele contro l’Iran. Meglio essere intelligenti piuttosto che duri. La vera necessità è tornare a concentrarsi su Hamas, sugli ostaggi, sull’arrivo degli aiuti, su una pausa nel conflitto a Gaza”.

Antonio Tajani

Intanto oggi iniziano i tre giorni del G7 a Capri, sotto la presidenza di Antonio Tajani.

In uno scenario internazionale caratterizzato da fortissime tensioni, il G7 a guida italiana ha il compito di lavorare per la pace” ha commentato il ministro degli Affari esteri “il Governo è impegnato in uno sforzo a tutto tondo per raggiungere questo obiettivo e siamo certi che la riunione di Capri darà un importante contributo”.

Sul tavolo, oltre al confronto tra ministri sulla guerra tra Russia e Ucraina, ci sarà anche la situazione in Medioriente, in particolare la crisi nel Maro rosso, Gaza, e questi ultimi sviluppi collegati all’attacco di Teheran contro Tel Aviv.

 

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