Italia-Albania: per Tajani l’accordo sui centri migranti è un modello anche per altri paesi

Italia-Albania: per Tajani l’accordo sui centri migranti è un modello anche per altri paesi

Il vicepresidente del Consiglio dei ministri interviene alla Camera per annunciare la ratifica del protocollo per affrontare i flussi migratori, in particolare riguardo al recente accordo tra Italia e Albania, e risponde alle critiche: “Per l’Ue la nostra intesa non viola il diritto“.

Il recente protocollo d’intesa tra Albania e Italia sulla gestione dei flussi migratori stabilisce vari punti, tra cui che i migranti potranno arrivare nei porti albanese solo con navi di bandiera italiana intervenute in operazioni di soccorso (Quindi non si potranno indirizzare verso l’Albania imbarcazioni gestite da organizzazioni non governative né trainare i barconi degli scafisti), e che nei due centri non potranno essere accolti più di 3mila migranti nello stesso momento.

Antonio Tajani

A spiegarlo è Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel governo Meloni, nel corso di un suo intervento alla Camera per discutere del Ddl di ratifica del protocollo.

Tajani, pur sottolineando come tale accordo non sia la soluzione perfetta, ne sottolinea l’importanza, al punto da considerarlo un possibile modello anche per altri paesi: “Il Protocollo con l’Albania non pretende di essere una panacea, ma uno strumento aggiuntivo per gestire i massicci arrivi di migranti. L’accordo firmato il 6 novembre è una componente importante di una strategia complessiva. E un possibile modello, non solo per l’Italia, per collaborazioni future con Paesi amici“.

Nel corso dell’intervento, Tajani ha spiegato anche come il Governo intenda sottoporre alle Camere, in tempi brevi, un disegno di legge che contenga anche tutti gli stanziamenti necessari per avviare l’intesa tra Italia e Albania e la gestione dei due centri di accoglienza, uno nel porto di Shengjin, nella costa settentrionale albanese, e uno nella base militare di Gjader, a circa 30 chilometri dal porto. Tali centri “Funzioneranno secondo la normativa italiana, europea e internazionale in materia“.

Ylva Johansonn

Di fronte alle critiche della Sinistra, che teme la violazione dei diritti internazionali (O addirittura la costruzione di una Guantanamo italiana), Tajani riprende il concetto già espresso dalla commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson: “C’è chi, nell’opposizione, ha paventato una violazione del diritto internazionale ed europeo. Chi ha descritto il progetto come una Guantanamo all’italiana. Chi ha parlato di deportazione o evocato il precedente dell’accordo tra Regno Unito e Ruanda” spiega infatti il ministro “Di fronte a questi foschi scenari basterebbe menzionare la semplice constatazione della Commissaria europea Johansson, importante esponente della socialdemocrazia svedese. Il diritto Ue non è applicabile fuori dal territorio dell’Unione Europea, ma sappiamo che il diritto italiano segue il diritto Ue e che, secondo l’accordo, si applicherà in Albania il diritto italiano“.

Categorie
TAGS
Condividi

Commenti

WordPress (0)