
Redditometro: Giorgia Meloni: “Sospendiamo il decreto”
La Premier italiana ha incontrato Maurizio Leo, ministro dell’economia, per parlare dei contenuti del decreto riguardante il redditometro e ha confermato “Siamo giunti alla conclusione che sia meglio sospendere“. Tajani “Farò di tutto perché venga abolito”.
Giorgia Meloni ha dichiarato in un post sui suoi profili social: “Oggi ho incontrato il viceministro Leo, ci siamo confrontati sui contenuti (del decreto ministeriale sul redditometro, ndr) e siamo giunti alla conclusione che sia meglio sospendere in attesa di ulteriori approfondimenti. Il nostro obiettivo è e rimane quello di contrastare la grande evasione e il fenomeno inaccettabile, ad esempio, di chi si finge nullatenente ma gira con il Suv, o va in vacanza con lo yacht, senza però per questo vessare con norme invasive le persone comuni”.
“Mai nessun ‘Grande fratello fiscale’ sarà introdotto da questo Governo” ha continuato ieri la leader di Fratelli d’Italia “Sono sempre stata contraria a meccanismi invasivi di redditometro applicati alla gente comune. L’attuazione della delega fiscale, portata avanti in particolare dal Vice Ministro dell’Economia Leo, è fino ad ora andata nella direzione di migliorare il rapporto tra Stato e cittadino, tutelare i lavoratori onesti e contrastare la grande evasione, quella, per intenderci, dei sedicenti nullatenenti con ville, barca e supercar. Continueremo in questa direzione, sempre dalla parte dei cittadini. Se necessari chiederò cambiamenti sul redditometro“.
Il redditometro è uno strumento per confrontare le entrate dei cittadini italiani con le loro effettive capacità di spesa, e verificare la corrispondenza dei due parametri. Venne introdotto nel 2010 dal governo Berlusconi, poi rivisto da quello Renzi nel 2015 e previsto dal decreto Dignità del 2018 (varato dall’esecutivo gialloverde. Negli ultimi tempi è stato sollecitato anche dalla Corte dei Conti.

Antonio Tajani
La Lega, da parte sua, “ha sempre ritenuto che strumenti induttivi“, come il redditometro, “non offrano benefici tangibili e concreti nel pur doveroso contrasto all’evasione“.
Anche Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepresidente, è contrario al redditometro. A margine di un seminario alla Farnesina ha infatti dichiarato: “Il redditometro non funziona: è uno strumento obsoleto e superato che piace alla sinistra e crea un sacco di contenziosi” per poi aggiungere “Farò di tutto perché venga abolito. Al prossimo Consiglio dei ministri presenterò la proposta di abrogarlo. Ne parlerò con Leo e ne chiederò l’abolizione“