Scudo penale agli agenti: si studia la norma ad hoc

Scudo penale agli agenti: si studia la norma ad hoc

Il Ddl Sicurezza potrebbe tornare alla Camera per la terza lettura delle correzioni suggerite dal Quirinale. Il Governo, sull’onda dei recenti fatti di cronaca, sta lavorando insieme ai tecnici del ministero di Giustizia per capire come e dove inserire uno “scudo penale” speciale per le forze dell’ordine. Molinari: “Il disegno di legge Sicurezza va approvato com’è. Se il governo interviene utilizzi i decreti”.

Come confermato ieri anche dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, il Governo è ancora al lavoro, sotto il controllo del Quirinale, sulla norma per tutelare gli uomini e le donne in divisa che finiscono sotto indagine. Ddl che il centrodestra vuole approvare in fretta dopo i fatti di violenza dello scorso week end a Bologna e Roma.

Carlo Nordio

Proprio alla Camera il Ddl è stato già approvato, ma il Quirinale chiede alcune modifiche, tra cui quelle che riguardano le detenute madri e le restrizioni alla vendita delle sim telefoniche per gli immigrati.

Ma a quanto sembra non verrà inserito lo scudo penale per le Forze dell’ordine, dal momento che la norma appare troppo complessa e ci sono rischi di incostituzionalità. Ma potrebbero esserci meccanismi grazie ai quali in alcuni casi, casi come quello del carabiniere Luciano Masini che a Capodanno scorso è intervenuto uccidendo un uomo che aveva accoltellato 4 persone, non ci sia l’iscrizione automatica nel registro degli indagati dell’agente.

I tecnici del ministero della Giustizia stanno quindi studiando un’alternativa: invece di bloccare le indagini sugli agenti, si potrebbe aprire un’inchiesta senza coinvolgerli direttamente.

Una prima ipotesi prevede, qualora le forze dell’ordine agiscano per legittima difesa e nell’esercizio del proprio dovere, di inserire quei casi nel “registro delle notizie di reato relative ad ignoti” (modello 44), quindi senza indagati, anche se l’ignoto è noto.

L’altra ipotesi è quella di creare un nuovo registro che risparmi agli agenti la sospensione dal servizio e le ripercussioni sullo stipendio. Ma rimangono problemi di natura costituzionale, come il rischio di violare il principio secondo cui la responsabilità penale è personale.

In tutto ciò la maggioranza rimane d’accordo su un principio base: tutelare le forze dell’ordine. La divisione sta nei tempi e su come attuare la norma. Da una parte c’è la linea dura di Forza Italia e Lega, che chiedono di approvare senza ulteriori indugi il Ddl, dall’altra c’è Fratelli d’Italia e il dialogo con il Quirinale per correggere le norme di cui parlavamo poco sopra. L’esame del provvedimento continua quindi in commissione a Palazzo Madama, con il partito di Giorgia Meloni che riesce a ottenere dal resto del centrodestra il via libera alla correzione in Senato dei punti critici della norma, già da tempo evidenziati dal Colle. Tali modifiche riporteranno il testo a tornare per la terza volta alla Camera, seppur con la promessa che a questo giro sarà “un passaggio molto rapido”.

Per quanto riguarda l’obbligo per i migranti di avere un permesso di soggiorno per ottenere una sim-card per i cellulari “Basterà esibire un semplice documento come un passaporto”.

Il reato di violenza in carcere, poi, dovrà distinguere i casi di protesta violenta da quelli di protesta non violenta. Fratelli d’Italia vuole anche ottenere una modifica, più morbida, sulla possibilità voluta dalla Lega di mandare in carcere le madri con un figlio minore di un anno. Forse sostituendo tale norma con un controllo della situazione e la promessa di futuri interventi.

La Lega però non ne vuole sapere, come sostiene il suo capogruppo Massimiliano Romeo: “Se il governo vuol migliorare il testo, noi abbiamo delle proposte che sono molto forti e incisive”.

Ramy Elgaml

Nel frattempo Vittorio Pisani, capo della Polizia, si è recato ieri in Questura a Torino, poi al commissariato Dora Vanchiglia dove, giovedì scorso, alcuni manifestanti al corteo per Ramy Elgaml avevano lanciato bombe carta e uova piene di vernice. Durante l’incontro con le Forze dell’ordine locali, Pisani ha sottolineato l’utilità delle bodycam per le forze di polizia, anche queste previste dal Ddl Sicurezza. Telecamere che dovrebbero essere montate sui caschi degli agenti in modo da riprendere e trasmettere in tempo reale quel che succede durante le manifestazioni. Su questo dettaglio sono tutti d’accordo all’interno della maggioranza.

Anche Riccardo Molinari, presidente del gruppo della Lega alla Camera dei deputati, dichiara: “Noi restiamo convinti che il disegno di legge Sicurezza debba essere approvato così come è. Il più rapidamente possibile.

Sul tema interviene anche Forza Italia tramite Paolo Barelli: “Ragionamenti sullo scudo penale devono essere conseguenti a una ferma e piena condanna da parte di tutte le forze politiche per gli atti compiuti, completamente avulsi da forme di protesta civile e democratica. Il nostro è un sostegno pieno e convinto alle forze dell’ordine. Non possono esserci ragionamenti filosofici: sarà la magistratura poi a fare il proprio lavoro, valutando i fatti, come già accaduto per altre drammatiche situazioni“.

Riccardo Magi

Dura invece la critica di +Europa, con il suo segretario Riccardo Magi che afferma: “La destra non dovrebbe strumentalizzare gli scontri che ci sono stati nelle ultime giornate per non chiedere che comunque ci sia un accertamento completo dei fatti e di eventuali responsabilità. Sulla vicenda della morte di Ramy le parole del padre del ragazzo hanno rappresentato una grande lezione: ha invitato tutti a chiedere giustizia e non vendetta e di farlo in maniera non violenta. Penso che lo Stato dovrebbe corrispondere a questa fiducia nelle istituzioni e non c’è assolutamente la necessità di uno scudo penale preventivo“.

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