
USA-Svizzera: Trump parla in collegamento a Davos
Trump ha parlato in collegamento al forum di Davos, affrontando temi come le tasse, la minaccia di dazi all’Unione europea e le guerre in Ucraina e Gaza. In futuro vuole incontrare Putin e spera nell’aiuto della Cina.
Nel corso del suo intervento in video collegamento dagli USA, Donald Trump ha parlato al Forum economico mondiale (Wef) riunito a Davos, in Svizzera, ribadendo le sue intenzioni per i prossimi quattro anni di mandato presidenziale: dalle guerre in Ucraina e Gaza, fino alle tasse e i rapporti diplomatici ed economici con l’Europa e il resto del mondo.

Donald Trump
Parlando della guerra in Ucraina, Trump ha ribadito la sua intenzione di incontrare prima possibile il presidente russo Vladimir Putin per “mettere fine a questa guerra orribile”.
Per l’inquilino della Casa bianca, Kyiv sarebbe pronta a trovare un accordo per la fine della guerra, e il conflitto “finirebbe immediatamente, se il petrolio costasse meno (vuole chiedere all’Opec, l’organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, di abbassare i prezzi, ndr)”, per poi sperare nell’aiuto della Cina: “Mi piace il presidente Xi Jinping, magari lui ci può aiutare”.

Vladimir Putin
Trump ha anche ricordato che all’epoca del suo primo mandato aveva dialogato con Russia e Cina per trovare un accordo sulla denuclearizzazione, accordo che, secondo lui, aveva incontrato il favore del Cremlino.
Passando all’Europa, che di recente Trump ha minacciato di dazi, ha parlato esplicitamente della differenza tra import ed export, aggiungendo che “L’Ue ci ha trattato molto male, fra l’iva e le altre tasse che ci impone. Abbiamo delle grosse lamentele”, promettendo poi che farà “qualcosa in merito al deficit commerciale con l’Ue”. In particolare il presidente degli USA critica regole europee per i colossi della tecnologia che “sono aziende americane, che piaccia o meno”.

Xi Jinping
Nel suo discorso ha anche rivendicato il merito della tregua a Gaza: “Prima ancora di entrare in carica io e il mio team abbia negoziato un accordo a Gaza che senza di noi non sarebbe mai avvenuto, lo sanno tutti ormai”.