Verona, è partito il Congresso Mondiale delle Famiglie

Verona, è partito il Congresso Mondiale delle Famiglie

Fino a domenica 150 relatori difenderanno la famiglia tradizionale. Presente anche il vice premier Matteo Salvini. Decine di associazioni scenderanno in piazza per protestare. Verona è blindata

Tra polemiche, scontri ed attacchi ha preso il via questa mattina a Verona, al Palazzo della Gran Guardia, a piazza Bra, la tredicesima edizione del Congresso Mondiale della Famiglie, un evento pubblico internazionale che “l’obiettivo di unire e far collaborare leader, organizzazioni e famiglie per affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società”, si legge in un comunicato stampa. Fino a domenica 150 relatori provenienti da tutto il mondo saranno protagonisti di conferenze, seminari di approfondimento per parlare della bellezza del matrimonio, dei diritti dei bambini, della tutela giuridica della Famiglia e delle politiche aziendali messe in atto per la famiglia e la natalità.

L’idea di istituire un congresso a tutela della famiglia tradizionale venne all’americano Allan Carlson sulla base dell’articolo 16 comma 3 della Dichiarazione universale dei diritti umani che afferma: “La famiglia è l’unità di gruppo naturale e fondamentale della società e ha diritto alla protezione da parte della società e dello stato”. Secondo lo statuto del Congresso stesso infatti lo scopo è quello di difendere la famiglia naturale fondata sull’unione matrimoniale di un uomo e una donna, in un momento storico di forte declino dei valori tradizionali. Il primo Congresso si svolse a Praga nel 1997, poi a Città del Messico nel 2004, a Varsavia nel 2007, ad Amsterdam nel 2009 e a Madrid nel 2012. Da quell’anno in poi i congressi hanno cadenza annuale e sono fortemente sostenuto da parte del Governo. In questo Family Day saliranno sul palco il vice premier Matteo Salvini, il ministro per la Famiglia e la Disabilità Lorenzo Fontana, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, il senatore della Lega Simone Pillon, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il sindaco di Verona Federico Sboarina, il vescovo di Verona Giuseppe Zenti. Il Congresso si dichiara contro la propaganda omosessuale, attacca la possibilità che una coppia omosessuale possa adottare un bambino, criminalizza l’aborto e si oppone all’istituto del divorzio ritenendo che esso sia parte del “declino familiare”.

“Avremo mille partecipanti al giorno”, hanno annunciato i promotori del Congresso. Ma almeno 20 mila persone, si stima, invaderanno la città per opporsi. Domani dalle 14.30 sfilerà il corteo transfemminista dalla stazione di Porta Nuova, mentre al cinema K2 si terrà l’incontro pubblico “Liber.e di scegliere” con l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, Monica Cirinnà, Susanna Camusso e Lucia Annibali. Un flash mob contro “il nuovo Medioevo” sarà organizzato sempre domani e partirà da Castelvecchio. Domenica si prevede una giornata di fuoco perché se in via Santa Teresa sarà la volta dell’Assemblea Transnazionale con attiviste spagnole, polacche, irlandesi, croate, olandesi e francesi, da piazza Bra sfilerà invece la Marcia per la Famiglia, che siglerà la conclusione dell’evento.

Per garantire la maggior sicurezza possibile Verona sarà presidiata per tutto il weekend da un cordone di sicurezza eccezionale ed in particolare Piazza Bra sarà completamente blindata. Potranno accedervi solo bus, taxi e navette per gli ospiti del congresso.

A destare polemica non sono solo i temi del convegno ma anche i relatori che ne prenderanno parte: fra loro il presidente moldavo Igor Dodon, che in passato ha espresso posizioni omofobe, Lucy Akello, ministro ombra per lo Sviluppo Sociale in Uganda che due anni fa presentò una proposta di legge contro le coppie gay e l’arciprete Dmitrij Smirnov, accusato di aver liquidato l’aborto come “cannibalismo”, anche se lui ha smentito parlando di fake news. Il presidente dell’Istat, Giancarlo Blanciardo, ha già fatto sapere che non ci sarà: “ a fronte del clamore che sta suscitando una sua eventuale presenza, peraltro come studioso, al congresso di Verona, ha rinunciato a partecipare al fine di evitare che una decisione del tutto personale possa essere interpretata come una decisione del presidente dell’Istat”, ha fatto sapere il suo ufficio stampa.

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