Ergastolo ad Alessandro Impagnatiello per l’omicidio di Giulia Tramontano
Ergastolo e tre mesi di isolamento diurno ad Alessandro Impagnatiello per l’omicidio di Giulia Tramontano. Dovrà inoltre risarcire la famiglia con oltre 500mila euro. L’ex barman impassibile durante la lettura della condanna.
Ergastolo con tutte le aggravanti (esclusa quella dei futili motivi, mantenuta la premeditazione), nessuna attenuante, tre mesi di isolamento diurno, più sette anni di reclusione per occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale.
Sono queste le condanne dei giudici nei confronti di Alessandro Impagnatiello per l’omicidio di Giulia Tramontano.
Il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo, titolari dell’inchiesta del Nucleo investigativo dei carabinieri, avevano chiesto il carcere a vita con isolamento diurno di 18 mesi.
La Corte ha inoltre condannato Impagnatiello, rimasto impassibile durante la lettura del verdetto a fianco delle sue legali, a risarcire con provvisionali da 200mila euro ciascuna il padre e la madre di Giulia e con 150mila euro a testa il fratello e la sorella della vittima.
Impagnatiello il 27 maggio dello scorso anno uccise con 37 coltellate l’allora fidanzata Giulia Tramontano, incinta di sette mesi del loro bimbo Thiago, a Senago, in provincia di Milano. Provò per due volte a bruciare il corpo (confessò: “tentai di cancellare tutto come se far sparire una persona fosse buttare una caramella“), per poi nasconderlo in un’intercapedine dietro ad alcuni box vicino casa. Poi, messo alle strette dai carabinieri del Nucleo investigativo, confessò l’omicidio.
Chiara Tramontano, sorella della vittima, ha commentato: “Questo caos che lei (Giulia, ndr) ha creato è l’opposto di quello che avrebbe voluto. Lei entrava in punta di piedi nella vita delle persone. Lei era rara: anche nel momento in cui il suo cuore era distrutto ha pensato a un’altra donna che poteva aver vissuto la stessa situazione. Era presente, ma mai rumorosa. Era silenziosa. Quando sei così sensibile in questo mondo violento, sei la preda per il leone. Giulia è tutto questo, un’anima gentile”.
Dopo l’udienza i familiari di Giulia hanno partecipato al flashmob organizzato dal comitato per le pari opportunità dell’Ordine degli avvocati fuori dal Palazzo di giustizia per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.