Migranti: in tre mesi quasi 27mila arrivi. Piantedosi: “Tema al primo posto nell’agenda europea”

Migranti: in tre mesi quasi 27mila arrivi. Piantedosi: “Tema al primo posto nell’agenda europea”

Dal primo gennaio a oggi gli sbarchi dei migranti in Italia hanno registrato 26.927 arrivi. Quasi il quadruplo dei primi mesi dello scorso anno. Musumeci e Piantedosi, come la Premier italiana, intendono concentrarsi sulla radice delle cause degli sbarchi.

Secondo il Bollettino ufficiale del Viminale, pubblicato ieri, gli sbarchi di migranti nelle coste italiane hanno raggiunto quasi 27mila unità, di cui 6.564 solo negli ultimi 5 giorni. Un numero molto superiore agli stessi periodi del 2022 (6.543 migranti) e del 2021 (6.334).

Grafico del Viminale

I paesi di provenienza sono vari, ma in prevalenza si tratta di Costa d’Avorio, Guinea, Pakistan, Bangladesh, Turchia, Tunisia ed Egitto.

Per la Tunisia, in particolare, pesa l’instabilità politica del paese, e si teme un peggioramento della situazione in futuro. “Credo di essere stato il primo a dire qualche mese fa: Non immaginate quello che accadrà in estate” ha dichiarato infatti Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, a margine dell’evento Civiltà del mare “E i fatti già mi danno ragione. Basta guardare il quadro politico della geografia mediterranea, quello che accade in Tunisia, una vera e propria bomba a orologeria, quello che accade nella nuova rotta della Turchia, per capire che questo fenomeno non può essere gestito in maniera ordinaria senza un intervento convinto dell’Ue che deve partire dal blocco degli imbarchi nei paesi frontalieri”.

Anche Musumeci, come la stessa Premier Giorgia Meloni e altri, individua il problema all’origine: “Dobbiamo liberare queste migliaia di persone dal ricatto degli scafisti che chiede il pagamento fino a 10mila euro per salire a bordo di zattere che spesso, purtroppo, non arrivano neanche a destinazione”.

L’alto numero degli sbarchi è favorito anche dalla posizione geografica dell’Italia, una sorta di ponte tra gli stati africani/mediorientali e l’Europa, ma per Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, tra le cause c’è anche il clima generalmente favorevole all’accoglienza in Italia: “C’è anche il fattore attrattivo di un’opinione pubblica che annovera l’accettazione di questo fenomeno”.

Nello Musumeci

Il Ministro, poi, prosegue lodando le intenzioni della Premier italiana di risolvere il problema alla radice, e sottolinea l’inadeguatezza del trattato di Dublino: “Altri Paesi sono intransigenti in maniera trasversale tra posizioni politiche diverse. Ora il tema è tornato al primo posto dell’agenda europea e bisogna dare atto a Giorgia Meloni del grande merito che ha. L’Europa e i Paesi che incrociano principalmente questo tema devono fare qualche passo in più verso l’inevitabile egoismo dei movimenti secondari secondo la regola di Dublino. Io e Meloni stiamo facendo capire loro che l’unico modo per limitare i movimenti secondari è bloccare gli sbarchi. Noi non ci rassegneremo a che ciò avvenga nei termini e nei numeri con cui sta accadendo”.

Nel momento in cui scriviamo sono tre le navi impegnate nel Mediterraneo con migranti, impegnate in operazioni di soccorso e trasferimenti: la Diciotti della Guardia Costiera, con sta passando a Reggio Calabria 526 migranti provenienti dall’hotspot di Lampedusa, poi la nave Life Support diretta ad Ortona con 161 migranti, e la Ocean Viking di Sos Mediterranée si trova al largo della Tunisia in attesa di eventuali salvataggi.

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