Roma: incendio al deposito scuolabus a Ostiense, si segue la pista anarchica

Roma: incendio al deposito scuolabus a Ostiense, si segue la pista anarchica

In fiamme sabato sera 22 scuolabus in un deposito sulla via Ostiense. Sul posto 6 autobotti dei Vigili del fuoco. Nessun ferito. Viste le similitudini con altri incendi dolosi simili, gli investigatori seguono la pista anarchica.

Intorno alle 22.30 di sabato scorso 22 scuolabus, alcuni dei quali attrezzati per il trasporto di disabili, sono stati incendiati in un deposito sulla via Ostiense civico 2355, circa all’altezza di Dragona. Dalle prime dinamiche e dalla natura del deposito, chiuso da un cancello di sicurezza e circondato da un alto muro, sin da subito si è ipotizzata la natura dolosa.

Sono ancora in corso le indagini della Magistratura e dei Vigili del Fuoco, ma già il Campidoglio ha diramato una nota in cui conferma i sospetti: “Dai primi rilievi effettuati appare possibile la natura dolosa delle fiamme, innescate in diversi punti, ma è necessario attendere la fine delle indagini. Il sindaco Gualtieri è in contatto con il Questore di Roma e il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco per conoscere l’esito degli accertamenti. I mezzi presenti all’interno del deposito privato non erano da tempo più utilizzati da Roma Capitale e la maggior parte di quelli andati distrutti era stata dismessa“.

Tra le ipotesi c’è quella che gli autori dell’atto vandalico siano gli anarchici che sostengono l’ex terrorista Alfredo Cospito. Poche ore prima, infatti, si è verificato un altro incendio, di cui è stata appurata la natura dolosa, a un deposito di mezzi delle Poste italiane sulla via Palmiro Togliatti, a Roma. Incendio subito rivendicato, appunto, dagli anarchici: “Salutiamo il 150esimo giorno di sciopero della fame del nostro fratello e compagno Alfredo Cospito” si legge su uno dei blog degli anarchici “Regalandoci la gioia di attaccare con il fuoco le infrastrutture dello stato Italiano, nello specifico abbiamo incendiato 16 macchine di proprietà delle Poste Italiane“.

Già a fine gennaio erano stati incendiati dei veicoli nel parcheggio della sede Telecom di via Val di Lanzo, sempre a Roma, e anche in quel caso era stato l’atto fu rivendicato dagli anarchici, in protesta contro il regime del 41-bis in cui è detenuto Cospito per i suoi atti terroristici, che nel loro delirio si sono ormai lanciati in una battaglia contro le istituzioni e si dicono “Fieri di aderire alla campagna di vendetta, contro l’abominio del 41 bis, l’ergastolo ostativo e la condanna a morte di Alfredo lanciata contro lo stato Italiano“.

Al momento in cui scriviamo non c’è ancora stata una rivendicazione ufficiale degli anarchici, e Magistratura e Vigili del fuoco stanno ancora indagando. Ma, vista la natura dell’atto, le dinamiche, la velocità con cui si sono propagate le fiamme e soprattutto le similitudini con gli incendi dolosi di via Togliatti e via Val di Lanzo, l’ipotesi più probabile porta ai sostenitori di Cospito.

Cospito è un anarchico insurrezionalista condannato per la gambizzazione di Roberto Adinolfi e per l’attentato del 2006 contro la scuola allievi carabinieri di Fossano. Si trova in 41.bis per il timore che possa ancora guidare gli anarchici, e da tempo ha iniziato uno sciopero della fame che ha provocato molte azioni dolose da parte dei suoi sostenitori. Di recente Giovanni Donzelli, deputato alla Camera per Fratelli d’Italia, è stato assolto dall’accusa di aver offeso l’onorabilità di alcuni deputati Pd, da lui ripresi in toni aspri (In parte poi ritrattati) durante un discorso per la Commissione parlamentare antimafia il 31 gennaio scorso.

Dura presa di posizione del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, di Forza Italia: “Gli anarchici vanno stroncati. È una vergogna assistere agli attentati che distruggono mezzi delle Poste o di altri settori di pubblica utilità. Sono gli amici di Cospito, sono quelli che vengono vezzeggiati e protetti da tanti opinionisti delle cause sbagliate. Bisogna individuare, senza esitazione, queste persone e mandarli dietro le sbarre. Altro che dibattiti sulla cancellazione del 41 bis. Mi auguro che gli investigatori possano assicurare rapidamente alla Giustizia questi criminali e che poi subiscano le condanne che meritano con immediatezza“.

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