
USA: nuovo tentativo di attentato a Trump
Nuovo tentativo di attentato ai danni di Donald Trump mentre giocava a golf. Arrestato un uomo in fuga. Cheung: il candidato “al sicuro dopo che alcuni spari sono stati esplosi nelle sue vicinanze“. Ci si interroga sulle falle nella sicurezza.
Domenica scorsa c’è stato un ulteriore tentativo di attentato all’ex presidente americano Donald Trump mentre giocava a golf nei pressi della sua tenuta di Mar-a-lago, in Florida. Dalle prime ricostruzioni un uomo ha sparato alcuni colpi attraverso la recinzione della tenuta, da circa 350 metri di distanza.
Subito gli addetti del Secret Service, l’agenzia federale che si occupa di garantire sicurezza di presidenti ed ex presidenti, hanno sparato ad un uomo armato. Trump è rimasto illeso. Nel punto in cui l’attentatore si era nascosto tra i cespugli, gli agenti hanno trovato un fucile AK-47 con un mirino, una telecamera GoPro e due zaini. Il sospetto ha tentato una veloce fuga a bordo di un’auto, ma è stato intercettato e fermato poco dopo. Si chiama Ryan Wesley Routh, 58 anni, è residente alle Hawaii e ha numerosi precedenti penali.

Kamala Harris
Come ha ha riferito il direttore della comunicazione della campagna del candidato repubblicano alla Casa Bianca, Steven Cheung, Donald Trump è “al sicuro dopo che alcuni spari sono stati esplosi nelle sue vicinanze“.
Si tratta del secondo attentato nei confronti del candidato repubblicano dopo quello di Butler del 13 luglio scorso, quando durante un comizio l’ex presidente era stato raggiunto da un proiettile che gli è passato pericolosamente vicino, ferendolo a un orecchio. In quel caso l’attentatore, il ventenne Thomas Mattew Croocks, venne subito ucciso dagli agenti, mentre un pompiere che sedeva tra il pubblico rimase ucciso e altre due persone gravemente ferite.
Questo episodio ha aumentato gli interrogativi sull’efficienza dei servizi di sicurezza, dal momento che due attentati, a distanza di così pochi mesi, ai danni di un candidato alla presidenza degli Stati Uniti sono un evento senza precedenti nella storia americana recente. Ma potrebbero essere anche il segnale di una falla nella sicurezza. Il fatto che un uomo sia riuscito ad avvicinarsi è sparare a un candidato rivela quanto sia diventato difficile per gli agenti reagire a un ambiente violento.

Joe Biden
Subito dopo la notizia del tentato attentato l’attuale presidente Joe Biden ha parlato al telefono con Donald Trump (la Casa Bianca ha definito la conversazione tra i due “cordiale“). Cosa che ha fatto anche la candidata democratica Kamala Harris. Entrambi si sono detti sollevati che l’ex presidente sia rimasto illeso e hanno dichiarato che “non c’è posto per la violenza politica negli Stati Uniti”.
Ma negli USA molti ora si chiedono cosa potrebbe ancora accadere da qui alle elezioni presidenziali, previste per il 5 novembre prossimo, e come potrebbero reagire gli elettori a un clima così teso.