USA: Orban incontra Trump
Dopo gli incontri con i leader di Russia e Cina, il Premier ungherese si è recato in Florida per incontrare l’ex presidente americano. Tajani “Non va in rappresentanza dell’Unione europea”.
Dopo i viaggi in Russia e in Cina per incontrare, rispettivamente, Vladimir Putin e Xi Jinping, Viktor Orban si è recato in Florida per dialogare con Donald Trump, ex presidente americano e attualmente di nuovo in corsa per la Casa bianca.
Orban ha raggiunto Trump alla fine del vertice Nato che si è svolto a Washington. È noto che Trump sia un convinto sostenitore del premier ungherese, citando spesso la sua linea politica durante la sua campagna per le elezioni americane. Orban, da parte sua, ha sempre sostenuto la rielezione di Trump.
Tra i temi discussi nell’incontro anche la guerra in Ucraina, come ha dichiarato lo stesso Orban in uno dei suoi profili social: “Missione di pace 5.0. È stato un onore visitare il Presidente Trump a Mar-a-Lago. Abbiamo discusso i modi per arrivare alla pace in Ucraina. La buona notizia del giorno: risolverà il problema“.
Il suo “Missione di pace 5.0” si riferisce ai 5 posti che ha visitato: Kiev, Mosca, Pechino, Washington, Florida.
L’Ungheria ha ottenuto la presidenza del Consiglio dell’Unione europea il primo luglio scorso, da allora Orban ha intrapreso una sua personale missione di pace senza alcun mandato ufficiale da parte di Bruxelles.
Come precisò il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer: “Orban non ha alcun mandato per rappresentare l’Ue durante le visite. Ha responsabilità specifiche quando si tratta di gestire i lavori del Consiglio” come presidente di turno dell’Ue, “e questo è completamente diverso da ciò che fa come Stato membro con una propria politica estera”.
A proposito di questo incontro tra Trump e Orban, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato: “Certo non va in rappresentanza dell’Unione europea. Io continuo a dire che noi non dobbiamo interferire nella campagna elettorale americana. Le relazioni transatlantiche sono una delle stelle polari della nostra politica estera. Noi siamo amici e alleati degli Stati Uniti, indipendentemente da chi è stato, chi è e chi sarà il presidente americano“.